Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Strumenti personali

Associazione Nazionale Professionale Segretari Comunali e Provinciali
Tu sei qui: Home / Segretari e letteratura / Achille Maccapani

Achille Maccapani

Da “Il Foglio” – 3 febbraio 2022 DI Michele Masneri

Delitto a Sanremo

 

Ci mancava il giallo sul Festival. Fiorello protagonista anche lì

 

 

Sanremo. Tra tamponi, pass e green pass, nella noia di Sanremo ci mancava solo il giallo, quest’anno, ed eccolo. In “Delitto al festival di Sanremo”, appena uscito per “Fratelli Frilli editori”, Amadeus e Fiorello sono testimoni di un assassinio non sul Nilo o sotto il sole, come vorrebbero le giornate di questi giorni in riviera (c’è pure qualcuno che fa il bagno); ma in pieno teatro Ariston. Indaga il commissario Francesco Orengo. Del resto, se ogni anfratto della penisola ha il suo (o meglio ormai la sua) sovrintendente o commissaria o brigadiera, è chiaro che Sanremo non poteva essere risparmiato. Il romanzo, di Achille Maccapani, si apre in una fantomatica serata finale di un festival molto recente, forse quello del Duemilaventi, appunto anche lì con la collaudata coppia Amadeus-Fiorello, quella andata in onda anche lunedì sera. Curiosamente, nel romanzo Fiorello dirige l’orchestra portandola a suonare Beethoven, niente- meno che la Quinta, mentre si aspetta l’esito del televoto finale, e lì il comico decide di festeggiare i 250 anni della morte del compositore salendo sul podio con una trovata che delizia autori e pubblico. Seguono gli eventi criminosi, spari nel buio mentre l’orchestra fa zun-pa-pa, un classico; ma qui non si vuole, come si si dice, spoilerare. La vittima è l’industriale e appassionato di festival Anton Giulio Tafuri. Metafore sull’utente medio di teatro italiano? Sul teatro italiano stesso? Chissà.

Ciò che è interessante però è che sia nella realtà che nella finzione romanzesca Fiorello si conferma quello che è, un instancabile intrattenitore dalle mille trovate, più che un comico. Eppure l’idea che sia “il Mattarella dell’intrattenimento”, come l’ha chiamato Amadeus l’al- tra sera, non convince del tutto. Nella serata iniziale, con la trovata del termometro, e la battuta sul booster, e quella su Figliuolo direttore artistico, e sui Jalisse che canteranno “fiumi di legnate”, lo humor è quello del genere zio tutto-pepe che racconta carichissimo le barzellette a Natale a tutto spiano, costringendo i presenti a risate a denti stretti (e i nipoti: che cringe!). Forse, vecchi classici. Ma fuori dall’Ariston, guardando il porto assolato, a un certo punto non si scopre l’assassino ma si ha però l’illuminazione. Sarà la sagoma della nave Costa Toscana al largo, ma ecco che immediatamente è tutto chiaro. Altro che Mattarella. Fiorello è Berlusconi. E’ rimasto infatti un fantastico geniale animatore, da villaggio, appunto da nave da crociera, e barzellettiere supremo. Anche vecchio stile, sì. “He’s a man from a different generation”, come dicono in “Don’t Look Up”. E’ insomma non Mattarella ma il Cav. di Sanremo, a cui “i suoi” han fatto credere di essere eterno e di pote- re tutto. Con la stessa eleganza del Cav, poi, Fiorello fa solo una serata, e la seconda la passa “col plaid sulle gambe”, come ha detto lui stesso. Allo stesso modo il Cav. fa solo uno scrutinio. Dopo, applausi per tutti, plaid, e la nave va, nel trionfo dello share e nel deliquio del pubblico.

« gennaio 2025 »
gennaio
lumamegivesado
12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031
Una frase per noi

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman