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Giovanni Battista Vighenzi

Muoio contento per essermi sacrificato per un’idea di libertà che ho sempre tanto auspicata

VIGHENZI Giovanni Battista – Ostiano, 14 febbraio 1909 – Saiano, notte 26-27 aprile 1945.

Diplomatosi in ragioneria a Cremona, svolto il servizio militare a Firenze in qualità di ufficiale di complemento, sostiene gli esami di segretario comunale, attività che inizia presso il comune di Padenghe. Nel 1940 si laurea in scienze economiche a Bologna e alla fine dell’anno è segretario comunale a Rovato. Ottiene poi la sistemazione a Rodengo Saiano.

Conosciuto per la passione alla cultura e ai problemi sociali, pubblica un solo articolo su una rivista giovanile francese, ma accumula appunti su appunti. Dopo l’8 settembre 1943 passa all’azione. Accattivatosi la simpatia di tedeschi e fascisti può prestare efficace attività nell’organizzazione e nell’assistenza delle formazioni partigiane della zona; è membro del C.L.N., si unisce quindi a formazioni armate e partecipa a combattimenti in uno dei quali, il 26 aprile ’45, disarma con i suoi uomini 72 SS. tedesche.

Catturato alle ore 21,30 del 26 aprile ’45 poche ore prima della liberazione, per opera si SS tedesche, mentre nel corso di un combattimento si recava a chiedere rinforzi, seviziato, fu fucilato nella notte in località Villa Fenaroli a Saiano, assieme a Giuseppe Caravello, Giovanni Cerretti e Pino Malvezzi, per ordine del maggiore tedesco Thaller, a sua volta fucilato il 2 maggio. Gli viene assegnata la croce di guerra al V.M. e dedicata una via in Brescia. E’ inoltre ricordato con una lapide all’interno dell’abbazia di Rodengo.

Tratto da ENCICLOPEDIA BRESCIANA, di Antonio Fappani, Vol. XXI, pag. 65

Lettera alla moglie

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Una frase per noi

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman