29/09/2023 - Alla Corte di giustizia UE la compatibilità con la normativa europea del potere dell’Autorità nazionale di estendere la decisione di recupero a un’impresa diversa da quella individuata dalla Commissione
Concorrenza- Aiuti di Stato - Rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE.
La disciplina nazionale di cui all’art. 48 legge 24 dicembre 2012, n. 234, nel consentire alle Autorità dello Stato italiano di procedere a una estensione soggettiva del beneficiario dell’aiuto di Stato incompatibile, anche nella ipotesi in cui la Commissione abbia individuato nella propria decisione l’impresa destinataria dell’ordine di recupero, non si presenta in linea con i principi dell’Unione, laddove restringe indebitamente e invade le competenze della Commissione rispetto alla individuazione dei destinatari dell’aiuto e al riscontro della sussistenza della continuità economica tra imprese.
Inoltre, implica anche la violazione del principio del contraddittorio garantito dagli artt. 41 Carta di Nizza e del diritto di difesa di cui all’art. 47 Carta di Nizza; nonché la violazione dei principi sul ricorso in annullamento ex art 263 TFUE, in quanto la parte, individuata come beneficiaria dall’autorità nazionale e non dalla Commissione, non è legittimata ad agire con ricorso ex art 263 TFUE avverso gli atti unionali e risulta privata del contradditorio procedimentale nella fase di estensione del recupero, avendo interloquito solo con la Autorità nazionale .
Tale vulnus non sarebbe eliso dalla possibilità per la parte di impugnare dinanzi al giudice interno gli atti dell’Autorità nazionale, dal momento che ciò comporterebbe la valutazione della sussistenza della continuità economica tra imprese, che è un profilo rispetto al quale la Commissione non può essere privata del potere valutativo.
