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22/02/2022 – ANAC: Rifiuti, stop all’impianto pugliese di Andria, riscontrate illegittimità e irregolarità

Tratto da: ANAC

L'istruttoria Anac

Illegittimità e irregolarità nel progetto di realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti nel comune pugliese di Andria. E’ quanto sostiene l’Autorità Nazionale Anticorruzione che, con delibera n. 67 dell’8 febbraio 2022, ha bocciato la proposta di project financing formulata da una società spezzina e da una fiorentina per la costruzione e la gestione della struttura. Questa non sarebbe, infatti, in linea con il piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, né adeguatamente giustificata e motivata la decisione dell’Unione comuni Aro 2 Barletta Andria Trani di sottoscrivere la convenzione perché le tariffe di conferimento dei rifiuti non risultano congrue.

Il project financing

La storia parte da lontano, dal 2015, con la presentazione da parte delle due società di una proposta in project financing per la realizzazione di un impianto per il trattamento della Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano. La potenzialità dell’impianto è fissata a 55.000 tonnellate l’anno e la durata della concessione è ultraventennale. Alla gara indetta dall’Unione dei comuni, nonostante l’appetibilità del ricavo complessivo di circa 100 milioni di euro e la proroga dei termini per la presentazione dell’offerta, partecipa un solo operatore, ovvero il promotore, quindi l’aggiudicazione avviene agli stessi prezzi proposti nel progetto senza alcun ribasso.

I rilievi Anac

La procedura finisce nel mirino delle verifiche in materia di contratti pubblici di Anac dopo l’esposto di un deputato locale. I rilievi fatti dall’autorità sono di tipo economico e tecnico.
Dal punto di vista economico viene sottolineato come il contratto sottoscritto dai tre comuni pugliesi con la società preveda tariffe di smaltimento dei rifiuti troppo alte se confrontate con quelle dello stesso impianto, gestito dalla stessa concessionaria, e realizzato a Udine. Un vantaggio economico spropositato per il concessionario, e uno spreco per le casse del comune negli anni a venire.

Dal punto di vista tecnico, l’Autorità ha rilevato che, negli anni in cui si è svolta la procedura, il Piano regionale sui rifiuti è cambiato ed è venuta meno la programmazione sia della localizzazione dell’intervento nel Comune di Andria, sia della capacità dell’impianto di 55.000 tonnellate annue così come individuata nella proposta della società oggetto della concessione. Le raccomandazioni adottate con la delibera Anac, volte a rimuovere le illegittimità e le irregolarità riscontrate, sono state comunicate all’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti (AGER), all’Unione di Comuni ARO 2 Barletta Andria Trani e alla società concessionaria BIOBAT S.r.l.

Il provvedimento dell'Autorità

 

Delibera n. 67 dell’ 8 febbraio 2022.pdf

 

 

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