Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Strumenti personali

Associazione Nazionale Professionale Segretari Comunali e Provinciali
Tu sei qui: Home / Archivio News / Anno 2022 / Ottobre / 14/10/2022 - Tutte le contraddizioni del “dividendo di efficienza” per il risparmio energetico

14/10/2022 - Tutte le contraddizioni del “dividendo di efficienza” per il risparmio energetico

Dal sito leautonomie.Asmel.eu un articolo di Luigi Oliveri

La tentazione di pensare di risolvere i problemi operativi con la norma o, ancor più, con la “circolare” è una velleità alla quale difficilmente Parlamento e Governo rinunciano.

La circolare 2/2022 della Funzione Pubblica, nel suo punto 4., dedicato alle “Indicazioni in materia di efficientamento energetico e strumenti incentivanti” sembra l’archetipo di questo modo di intendere l’organizzazione e la normazione.

L’intento è, ovviamente, più che commendevole: “evidenziare l’importanza del contributo che può essere apportato dalle amministrazioni pubbliche agli obiettivi legati al risparmio e all’efficientamento energetico. Si rammenta a tal proposito che, per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, l’Unione europea è intervenuta con il Regolamento 2022/1369 del 5 agosto 2022 prevedendo misure volte a ridurre i consumi di gas naturale fino al 31 marzo 2023“.

Appartiene, purtroppo, più alla dimensione dell’illusione che alla concretezza, però, la previsione secondo la quale “L’azione di efficientamento potrà inoltre essere adeguatamente supportata anche attraverso leve premiali messe a disposizione dall’ordinamento, come il c.d. “dividendo dell’efficienza”, cioè l’applicazione dell’articolo 61, comma 17 del d.l. 112/2008, convertito in legge 133/2008

e dell’articolo 16, commi 4 e 5, del d.l. 98/2011, convertito in legge 111/2011

Senza entrare nel dettaglio della complicatissima applicazione della disposizione, sia sul piano procedurale, sia in relazione alla difficoltà di determinare economicamente risparmi in una contabilità finanziaria, e limitandoci al comparto Funzioni Locali, è noto che in questi giorni i comuni stanno chiedendo al Governo di coprire le maggiori spese che il mondo degli enti locali sta affrontando a causa della crisi energetica, per oltre 1,2 miliardi.

C’è da chiedersi, in un quadro simile, come sia possibile prevedere “risparmi”. Il “dividendo di efficienza” spetta se, per esempio, i comuni sono capaci di contenere gli aumenti della bolletta energetica, oppure se si tratti di risparmi veri e propri? La risposta dovrebbe essere ovvia, ma le norme velleitarie inducono ovviamente a considerare possibili anche conseguenze ossimoriche.

In questo frangente, giunge notizia che anche sindaci che nel recentissimo passato hanno assunto posizioni nettamente contrarie al lavoro agile (come il sindaco di Milano), ritenuto responsabile di possibili mancati introiti per gli esercizi commerciali in particolare del centro, adesso stiano virando sull’utilità del lavoro agile quale strumento di contenimento della spesa energetica.

Al di là della chiara incoerenza di questo modo di agire (i locali del centro non sono più penalizzati, se il comune decide lo smart working per risparmiare sulle bollette?), si notano almeno le seguenti note stonate:

  1. ancora una volta si travisa la vera funzione del lavoro agile: non è di per sè uno strumento di “risparmio”, ma di organizzazione; eventuali risparmi sono certamente da considerare come possibile ricaduta, ma lo scopo dello smart working è puntare sui risultati;
  2. dello smart working prevale sempre una visione emergenziale e non, appunto, di innovazione organizzativa; non serve se tutto va bene, risulta necessario quando si ha l’acqua alla gola per cause esterne;
  3. per quanto evidentemente molti amministratori abbiano ancora la percezione del lavoro agile come strumento emergenziale, occorrerebbe che qualcuno desse a costoro il seguente clamoroso scoop: nella PA lo smart working emergenziale è finito da circa un anno e, dunque, per la collocazione di personale in lavoro agile occorre il tanto esaltato “accordo individuale” con ogni singolo dipendente. Elemento che rende quanto meno difficile stabilire di “chiudere” gli uffici in una certa giornata; basta un dipendente che non sottoscriva l’accordo e l’ufficio non si può chiudere proprio per nulla (ci si permette di rinviare, sul punto, a quanto scritto qui).
« gennaio 2025 »
gennaio
lumamegivesado
12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031
Una frase per noi

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman