12/07/2022 - Una lettera aperta rivolta a tutti i segretari da FedirSegretari sulle criticità del nuovo sistema di accesso in carriera
INGRESSO IN CARRIERA DEI COA VI – CRITICITÀ OPERATIVE DELLE NUOVE DISPOSIZIONI PER GLI ENTI DI FASCIA PROFESSIONALE IMMEDIATAMENTE SUPERIORE E FINO A 5.000 ABITANTI.
Lo scorso 1° luglio i colleghi che hanno superato il corso di abilitazione professionale COA VI sono stati iscritti agli albi regionali e questo Sindacato, nell’esprimere i migliori auguri di buon lavoro e di un futuro ricco di soddisfazioni professionali, ritiene di dover allertare tutti i segretari sull’esistenza di taluni tortuosi meccanismi che non agevoleranno l’assegnazione delle sedi e di cui dovremo tener conto per aiutarli nell’ingresso in servizio. |
Le nuove disposizioni di cui al Decreto 29 aprile 2022 avente ad oggetto “Disciplina per l'attribuzione ai segretari comunali di fascia «C» della titolarità in sedi singole o convenzionate tra i 3001 e i 5000 abitanti” consentono ai segretari iscritti nella fascia iniziale di accesso in carriera, su richiesta del sindaco e previa autorizzazione del Ministero dell'interno, di assumere la titolarità anche in sedi, singole o convenzionate, aventi fino ad un massimo di 5.000 abitanti. In tali casi, per il periodo di effettiva prestazione, il segretario avrà diritto al trattamento economico previsto per la sede superiore.
In effetti la necessità di un’organica revisione delle fasce professionali in cui sono articolate le sedi di segreteria, con particolare riferimento a quella di accesso alla carriera, era stata già segnalata e richiesta espressamente da questo Sindacato sin dal giugno 2020 in Aran, al tavolo della contrattazione, sua corretta sede istituzionale ai sensi dell’art.11 comma 8 DPR 465/97.
Purtroppo Fedir è stata la sola a sostenere la richiesta e, a fronte della necessità di chiudere il CCNL 2018/2020, il Presidente della delegazione trattante di parte pubblica, dott. Naddeo, aveva proposto di demandare ad una commissione paritetica la definizione di questo e degli altri delicati temi rimasti insoluti nel CCNL. Tale previsione era parsa l’unica ragione, almeno per lo scrivente sindacato, per non abbandonare il tavolo delle trattative, dato che il CCNL non aveva affrontato gran parte delle problematiche della categoria che erano state portate al tavolo.
La Commissione paritetica si è riunita da marzo a dicembre 2021 senza alcun proficuo risultato, prova ne è il documento conclusivo presentato da parte datoriale nel dicembre 2021, che non ha affrontato nessuna delle questioni sollevate dalle associazioni di categoria, del resto pressoché identiche pur nelle diverse posizioni sindacali.
È evidente che alla parte datoriale è parso più facile, invece che far definire in sede di commissione paritetica i criteri per la revisione delle fasce professionali, stabilirli a porte chiuse al di fuori di qualsiasi relazione sindacale, intervenendo con una norma inserita in fretta e furia nella conversione di un decreto legge.
E’ plausibile che, essendo l’albo gestito da prefetti , che godono - com’è noto - di un rapporto di lavoro di tipo pubblicistico e non privatizzato, ci sia una fisiologica scarsa inclinazione a rapportarsi su un piano d dialettica negoziale con le Organizzazioni sindacali.
Nel solco ormai di una malsana consuetudine, il Governo è intervenuto sulla disciplina del rapporto di lavoro dei segretari anche con l’art.12-bis sopra menzionato travolgendo, nuovamente, la correttezza delle relazioni sindacali e occupandosi di materie sottratte alla competenze della parte datoriale.
A ciò si aggiunga che la bozza di decreto attuativo della norma è stata presentata alle OOSS il 29 aprile scorso, dopo essere stata approvata dal Consiglio Direttivo dell’Albo e dalla Conferenza Stato Città, ed a quella riunione solo qualche sindacato, evidentemente grazie a “rapporti non istituzionali”, è parso conoscerne in anteprima i contenuti.
Il nuovo quadro normativo, introdotto dal DM citato, applicato in combinato disposto con le plurime previsioni in materia di convenzione di segreteria, creerà un sistema esplosivo di difficile gestione, che determinerà una serie di contenziosi giudiziari di cui proprio potrebbe fare a meno.
In particolare non è dato sapere come si comporteranno le sezioni regionali – auspicando comunque omogeneità di decisioni e prassi applicative - in ordine alle seguenti fattispecie che concretamente potranno verificarsi:
- Segretario di fascia C che assume servizio in un ente di classe IV e successivamente voglia convenzionarsi con altro comune senza superare la soglia dei 5000 abitanti;
- Segretario di fascia C che assume servizio in un ente di classe III e popolazione inferiore ai 5.000 abitanti che successivamente voglia convenzionarsi con altro ente sempre nella medesima soglia di abitanti;
- Destino professionale di segretario di fascia C in servizio in un ente di classe superiore ai sensi del predetto art. 12 bis alla scadenza dell’anno;
- Effetti dello scioglimento anticipato della convenzione di segreteria per un segretario di fascia C in servizio in ente di classe III;
- Come sarà valutato il servizio in enti di fascia superiore ai fini della progressione in carriera e dell’accesso ai prossimi Sefa.
A fronte di un quadro ambiguo e lacunoso e in considerazione del fallimento dei lavori della commissione paritetica, non è ancora dato sapere se il CCNL riuscirà ad affrontare per tempo tali importanti temi.
A margine della assenza di volontà del Ministero dell’Interno di istaurare un proficuo dialogo con le organizzazioni sindacali e la pervicacia con cui continua a eludere le relazioni sindacali, resta l’amara constatazione dell’impassibile inerzia delle altre sigle cui, nuovamente, si rivolge l’appello di agire congiuntamente per rimuovere le palesi illegittimità in cui sta incorrendo il legislatore - in spregio alla c.d. contrattualizzazione dei segretari - ponendo in essere interventi che incidono unilateralmente sullo status giuridico e sul rapporto di lavoro dei segretari comunali.
Tale modus operandi, già tristemente adottato attraverso interventi unilaterali sulla retribuzione sui diritti di rogito, sulla gratuità delle prestazioni rese nelle Unioni di Comuni, sulla disciplina delle sedi convenzionate, sull'assenza di coperture economiche ed assicurative sui trasferimenti presso le sedi di servizio, non può e non deve essere tollerato e le questioni, al momento, sono talmente pacifiche e trasversali che non possono che essere condivise da tutti i colleghi nell’interesse della vita professionale di ciascuno.
Ad ogni segretario va l’appello a farsi parte attiva per aiutare i giovani colleghi ad entrare in servizio, accompagnando i nuovi professionisti verso gli enti ancora senza titolare: solo attraverso la comune consapevolezza della necessità di garantire un segretario di ruolo si potrà giocare, tutti insieme, una funzione di avanguardia a favore degli enti locali e della categoria stessa.
Parimenti, il potenziamento della “figura“ del segretario passa anche e soprattutto attraverso il superamento dell’atarassia e della supina acquiescenza a provvedimenti normativi di dubbia legittimità nei confronti dei quali, superando le logiche unilaterali, tutte le associazioni di categoria dovrebbero insorgere.
Addi, 11 luglio 2022
LA SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO SEGRETARI DI FEDIR