07/12/2022 - Stiamo pianificando per voi….
Noi dipendenti pubblici siamo una vrangata di fannulloni, e si sa: è cosa cògnita, e non mette conto di discettarne. E dire che il nostro datore di lavoro, lo Stato Italiano, ce la mette tutta, per renderci efficienti: ma niente, siamo troppo de coccio, gna’a po' fà!
Per esempio, fino a una ventina di anni fa, o poco più, noi facevamo sì il nostro lavoro, ma così, alla buona di dio: veniva zì nicola che voleva il certificato? E noi gli facevamo il certificato. Ci segnalavano una buca nella plaza mayor? E noi mandavamo qualcuno a tappare la buca. Poi a qualcuno, lassù al Governo centrale, è balenato questo pensiero: “E no, così non va bene: in ogni organizzazione che si rispetti, per garantire l’ottimizzazione, il lavoro va programmato in anticipo, tarato su determinati standard, e poi monitorato, verificato e certificato!”. E così è nata l’era della pianificazione.
A memoria del vostro oscuro e ormai anziano funzionario dell’impero, in principio fu il PEG, Piano Esecutivo di Gestione: un documento in cui ogni amministrazione pubblica doveva indicare in base a quali obiettivi e programmi strategici voleva utilizzare i fondi del suo bilancio. E questo valeva anche per i comunelli di poche migliaia di abitanti, in cui, realisticamente, i soldi a disposizione servono giusto a tappare le buche e a pagare i dipendenti che fanno i certificati. Sono poi seguiti (vi risparmio la traduzione degli acronimi): il PTFP, che serve a programmare le assunzioni del personale; il PAP, per la parità di genere; il PTPCT, ESSENZIALISSIMO per prevenire la corruzione; il PDP, o Piano Performance, per misurare qualità e quantità del lavoro prodotto; il PTOP, per stabilire quali opere pubbliche si intendono realizzare; ecc. ecc.
A un certo punto, ci si è accorti che si era creato un ginepraio: considerate che per ogni Piano c’è una complessa procedura per la predisposizione, l’approvazione da parte dell’Amministrazione, la verifica degli Organi superiori: e questo, per almeno 6.000 Comuni delle dimensioni di un’azienda artigianale. Così, qualche anno fa, un saggio legislatore ha inventato il DUP, Documento Unico di Programmazione, in cui dovevano confluire tutti i Piani stabiliti in precedenza: lo snellimento! Senonché in Parlamento, evangelicamente, con la mano destra si ignora quel che fa la sinistra; quindi dopo un po’ nuove norme hanno introdotto nuovi Piani: il PEF, e poi il POLA, e poi il PIAO, e via programmando.
E dunque, ogni volta, aridànghete a studiare la legge, e poi le circolari, le linee guida e le istruzioni operative, con le immancabili rettifiche e integrazioni; e poi raccogli i dati, elaborali, compila i documenti, scrivi gli atti di approvazione, caricali sulla piattaforma, manda le PEC a destra e a manca…
Perciò, caro zì nicola e cari fruitori della plaza mayor, portate pazienza, quando non evadiamo le vostre richieste, o addirittura non vi rispondiamo nemmeno. E’ per il vostro bene: stiamo pianificando per voi…. 🙂