24/05/2018 - Il parcheggio del ristorante non sempre è esclusivo
Il parcheggio del ristorante non sempre è esclusivo
Il comune può inibire l'attività edilizia finalizzata a trasformare un'area privata ad uso pubblico in un parcheggio riservato ai clienti. Anche se sul posto esistono da tempo dei cartelli che evidenziano questo tipo di destinazione particolare dello spazio antistante ad una trattoria. Lo ha chiarito il Tar Lombardia, sez. II, con la sentenza n. 1296 del 17 maggio 2018. Una cooperativa ha presentato un progetto di sistemazione di un'area di parcheggio ma il comune ha inibito questo tipo di attività evidenziando una serie di irregolarità amministrative. Contro questa determinazione l'interessato ha proposto ricorso al collegio ma senza successo. Anche se l'area oggetto del progetto di rivalutazione è di proprietà privata la stessa è da sempre stata utilizzata in maniera indiscriminata dagli automobilisti per circolare e parcheggiare. Questa connotazione degli spazi ad uso pubblico a parere del comune impedisce l'esecuzione di lavori finalizzati a limitarne l'impiego. E i giudici hanno condiviso questa indicazione specificando che l'area, anche se di proprietà privata, dovrà considerarsi destinata all'uso pubblico e quindi non suscettibile di essere utilizzata come parcheggio privato. Il provvedimento comunale inibitorio della Scia risulta quindi legittimo perché adottato sulla base della destinazione dell'area prevista dal piano regolatore e dalla situazione di fatto dei luoghi "che è caratterizzata attualmente dall'assenza di qualsivoglia separazione dell'area rispetto alla sede stradale e dalla circostanza che la limitazione del parcheggio ai soli clienti risulta unicamente dai cartelloni apposti".