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07/05/2018 - Il fantasma del decreto incostituzionale sulla dirigenza pubblica aleggia ancora.

tratto da eticapa.it

Il fantasma del decreto incostituzionale sulla dirigenza pubblica aleggia ancora.

Inserito il 6 maggio 2018
 
 

NON MOLLANO!….Il Governo Renzi-Madia non c’è più da circa 18 mesi e  il decreto sulla dirigenza pubblica cancellato dalla Corte costituzionale, prima della sua emanazione, con Sentenza n. 251/2016 (vedi) e, soprattutto, coperto di critiche sui suoi contenuti dal  Consiglio di Stato (vedi Parere n. 2113 del 2016) dovrebbe essere collocato fra i peggiori relitti della passata legislatura. Invece, nascosta negli uffici del Ministero della pubblica amministrazione, resiste ancora oggi qualche “manina” che ha infilato nell’atto d’indirizzo governativo per il CCNLdell’area dirigenti e professionisti dello Stato, degli Enti pubblici non economici nazionali e all Agenzie fiscali (vedi qui),  alcune clausole che riprendono pezzi di quello schema di decreto che affossava definitivamente il principio dell’autonomia e dell’imparzialità dei dirigenti pubblici. In barba agli articoli 97 e 98 della Carta costituzionale, qualcuno briga ancora per far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta: il principio di fiduciarietà al politico di turno della dirigenza pubblica, criterio aborrito in tutte le legislazioni dei paesi occidentali avanzati (U.S.A. in primis). Riportiamo sul punto un articolo di Gianni Trovati su “Il Sole 24 ore” a proposito del tavolo di contrattazione che si avvia il prossimo 9 maggio.

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Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

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