07/07/2018 - Vaccini ed autocertificazioni: un sistema giuridico in decadenza
Vaccini ed autocertificazioni: un sistema giuridico in decadenza
Sostiene il Ministro della salute che il problema della dimostrazione delle vaccinazioni degli allievi delle scuole si può risolvere con una bella autocertificazione.
L'ordinamento vigente si occupa già della possibilità di autocertificare questioni di salute. Lo fa con l'articolo 49, comma 1, del Dpr 445/2000, il testo unico proprio sulla documentazione amministrativa, che disciplina le dichiarazioni sostitutive, altrimenti conosciute come autocertificazioni.
Cosa prevede l'articolo 49, comma 1, citato? Facile indovinarlo: "I certificati medici, sanitari, veterinari, di origine, di conformità CE, di marchi o brevetti non possono essere sostituiti da altro documento, salvo diverse disposizioni della normativa di settore".
Dunque, attualmente autocertificare la vaccinazione è semplicemente vietato. Certo, la norma fa salva la possibilità di prevedere disposizioni diverse.
C'è, però, da chiedersi quale sia la ratio del divieto di sostituire certificazioni mediche con autodichiarazioni. Sembra chiara: non è consentita un'autodiagnosi del proprio stato di salute. Perchè - solitamente - l'accertamento dello stato di salute viene effettuato da una persona che si chiama medico, altrettanto solitamente molto esperto delle questioni attinenti la salute, a differenza di chiunque altro.
Lasciare a ciascuno la possibilità di dichiarare di essere vaccinato o di sentirsi in buona salute è un rischio evidente e piuttosto grave per la sanità pubblica. Ma, evidentemente, le riforme vanno in questo senso.
In effetti, l'autocertificazione è una grande idea. Perchè non autocertificare all'Europa, ad esempio, che l'Italia è appunto in grande salute finanziaria ed ha superato ogni problema. Altro che flessibilità nei conti...