29/03/2017 - l'Unione sull'articolo di Gomez pubblcato su "Il fatto quotidiano"
Lì 27.03.2017 Egregio dr. Gomez, Le scriviamo per una precisazione relativa all’articolo a sua firma de Il Fatto Quotidiano del 26 marzo intitolato “Dirigenti pubblici, patrimoni online per la reputazione” ove lei parla dell’iniziativa del sindacato Unadis volta a “tenere nascosti i dati sui patrimoni dei mandarini ministeriali, dei segretari comunali e dei manager di agenzie e authority” (il grassetto è nostro). In realtà non vi è errore nel suo articolo, poiché Unadis ha da qualche tempo iniziato una campagna di tesseramento rivolta ai Segretari Comunali, e sulla base di questa campagna (legittima, per carità, anche se non esattamente amichevole nei nostri confronti) ha preso l’abitudine di rivendicare azioni e intenzioni non solo nell’interesse dei dirigenti dello Stato che da tempo rappresenta, pur assieme ad altri sindacati, ma anche appunto dei Segretari. Senonché ad oggi il Sindacato nazionale più rappresentativo dei Segretari Comunali e Provinciali è l’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali (U.N.S.C.P.). L’Unione è il Sindacato storico della categoria, l’unico interamente composto da Segretari Comunali e Provinciali (Il Segretario di Unadis, infatti, non è un Segretario Comunale o Provinciale) e ad oggi è l’unico che raggiunge la rappresentatività nell’Area Contrattuale della Dirigenza delle Funzioni Locali, dove sono collocati i Segretari. Unadis viceversa è rappresentativa nella diversa Area delle Funzioni Centrali, dove sono collocati i Dirigenti Ministeriali. Perché questa fin qui noiosa e anche un po’ tecnica precisazione? Semplicemente per dirle che in realtà i Segretari che si riconoscono nell’Unione, e cioè la stragrande maggioranza, gentilmente declinano questa generosa offerta di tutela dell’Unadis, nientemeno che giudiziaria, sulla faccenda della pubblicazione dei redditi. Non ci piace e non ci rappresenta questo modo d’agire, e non rappresenta lo spirito con il quale da sempre i Segretari affrontano le novità normative, sia quelle che riguardano gli enti locali nei quali lavorano, sia quelli che li riguardano direttamente. Noi le norme le applichiamo, ce l’abbiamo nel DNA, e anzi capita che questa attitudine ci porti qualche problema e qualche tensione con gli Amministratori che spesso (quasi sempre in buona fede e talvolta anche a ragione) vedono le leggi come un labirinto nel quale si può perdere il loro programma di governo. Con sincerità le diciamo che anche fra noi si discute se i nuovi obblighi di trasparenza sui redditi e sulle proprietà siano sempre ragionevoli ed effettivamente commisurati alle differenti responsabilità dei diversi livelli della dirigenza e qualche dubbio di sovrabbondanza è francamente comprensibile. Però, seppure auspichiamo che vi sia un riordino della materia che porti a soluzioni equilibrate, finché la norma è quella noi la applichiamo e basta, non facciamo ricorsi. Tanto più che di problemi nel nostro Paese ne abbiamo tanti, se per un po’ si eccede in trasparenza non muore nessuno, semmai è quando è troppo poca che il problema è più serio. Perciò con tutto il rispetto per i mandarini, cinesi o italiani che siano, ci dispiace essere accostati a quella espressione, e le chiediamo di prendere atto che per noi così non è. Non si tratta di una replica ad un suo errore, che come detto non c’è, ma di una nostra volontà di evitare che passi un messaggio sbagliato su come si comportano i Segretari in Italia. Con i migliori saluti e auguri di buon lavoro. Alfredo Ricciardi Segretario Nazionale
http://www.segretarientilocali.it/Unione/A2017/unione_gomez.pdf