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29/03/2017 - La mail del Vice Segretario Nazionale dell'Unione a Gomez

tratto da segretaridellazio.blogspot.it

La mail del Vice Segretario Nazionale Moscara a Gomez (autore dell'articolo “Dirigenti pubblici, patrimoni online per la reputazione)

 
Gentilissimo Peter Gomez, 
ho apprezzato molto il Suo articolo di ieri sul rapporto tra dirigenza pubblica e trasparenza. Le dico subito che lo condivido. Lo condivido da dirigente pubblico perché sono un segretario comunale; e ritengo che, in un contesto così meschinamente votato al sotterfugio e all'opacità, costituisca fondamentale dovere di ogni "civil servant" quello di sottoporre tutto - ma proprio tutto - all'attenzione dell'opinione pubblica. 

Solo una precisazione, Le posso fare, unicamente per fornirle un elemento di conoscenza ulteriore: il sindacato citato nel Suo articolo rappresenta solo una parte dei dirigenti di stato e una piccolissima parte dei segretari comunali. Glielo dico da dirigente di un altro sindacato che è quello maggiormente rappresentativo e che, notoriamente, combatte da sempre le logiche di corporativismo e lobbismo che si annidano nella dirigenza pubblica italiana. Se riterrà, potremo anche avere modo di condurre delle battaglie insieme perché non è la pubblicità che ci interessa (non Le sto, appositamente, citando il nome della sigla sindacale che rappresento) ma combattere per una PA sottratta ai potenti e messa al servizio dei cittadini e della democrazia.
 
La ringrazio dell'attenzione e La saluto cordialmente.
Maurizio Moscara
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Una frase per noi

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman