08/05/02017 - Governo, la circolare Boschi: "Ora controllo io ogni atto". Ma tra i ministri è rivolta
Governo, la circolare Boschi: "Ora controllo io ogni atto". Ma tra i ministri è rivolta
Maria Elena Boschi (fotogramma)
La sottosegretaria chiede un vaglio preventivo sui testi dei colleghi. Gentiloni prova a ricucire. I colleghi di palazzo Chigi: richiesta irricevibile, nessuno può commissariarci. La direttiva emanata dopo le polemiche sorte per il caso su Anac e appalti
Il diktat è datato venerdì 28 aprile. Lo firma il segretario generale Paolo Aquilanti, ma la regia dell'operazione è proprio dall'ex ministra delle Riforme. È lei, al centro del giallo sul provvedimento che sottraeva poteri all'Anticorruzione di Raffaele Cantone, a pretendere questo brusco giro di vite. L'elenco dei destinatari della missiva è assai vasto: "A tutti i Dipartimenti, Uffici e Strutture", si legge. I toni della circolare, poi, sono diretti, al limite del perentorio. "Si richiama l'attenzione sulla necessità di far pervenire in preventiva visione alla Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio, per il tramite del Segretario Generale, ogni schema del provvedimento, destinato ad essere adottato in forma di Dpcm o Dpr". Ma non basta, perché la casistica è tanto vasta da compendere quasi ogni passo formale dei ministri: "La stesse indicazioni - prosegue il testo - dovranno essere seguite per gli schemi di atti amministrativi e per i documenti, di qualsiasi natura, da sottoporre alla deliberazione o all'esame del consiglio dei ministri ". Tutto, praticamente, deve finire sotto la lente della Boschi.
L'intervento del segretario generale finisce immediatamente in cima alle preoccupazioni dei ministri, perché l'elenco stilato da Aquilanti è assai stringente e non lascerebbe margine a interpretazioni "flessibili". Secondo la circolare, infatti, l'alert alla Boschi deve precedere ogni successivo passo dei dicasteri: "Prima che lo schema venga trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni o alla Conferenza unificata o alle Commissioni parlamentari o al Consiglio di Stato o ad altri organi, autorità, istituzioni o enti dei quali sia prevista la consultazione, come pure in caso di consultazione pubblica o quando il provvedimento debba essere rimesso alla valutazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato ". Come non bastasse, Boschi pretende anche una sorta di scheda tecnica per ogni iniziativa ministeriale: "Lo schema inviato in visione preventiva deve essere corredato di relazione illustrativa e di tutti gli elementi d'informazione occorrenti". E il controllo sarà capillare anche in "senso inverso", visto che la Presidenza del Consiglio in via preventiva chiederà conto alle altre amministrazioni dei provvedimenti che intendano adottare su proposta dei ministri.
Appena giunta a destinazione, la circolare genera un effetto a catena. I cellulari dei ministri iniziano a suonare, sono i massimi dirigenti dei ministeri a lamentare un'inaccettabile ingerenza. La reazioni dei ministri è rabbiosa: alcuni di loro si rivolgono a Gentiloni, perché giudicano lo schiaffo inaccettabile e sollecitano una sconfessione immediata. Il premier seda gli animi e invita tutti a procedere come nulla fosse, per il bene superiore della stabilità di Palazzo Chigi, garantendo in prima persona l'agibilità politica dei singoli ministri.