Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Strumenti personali

Associazione Nazionale Professionale Segretari Comunali e Provinciali
Tu sei qui: Home / Archivio News / Anno 2016 / Settembre / 11/09/2016 - La serietà del Custode del Museo di Capodimonte a Napoli.

11/09/2016 - La serietà del Custode del Museo di Capodimonte a Napoli.

tratto da eticapa.it

La serietà del Custode del Museo di Capodimonte a Napoli.

Inserito il 10 settembre 2016

 

Un Custode del Museo Capodimonte di Napoli si è reso protagonista di un episodio che fa onore a un dipendente pubblico: ha negato il consenso di suonare il pianoforte del salone da ballo del Museo al Maestro Riccardo Muti, che era sprovvisto di autorizzazioni in tal senso: quindi ha fatto rispettare un principio fondamentale del vivere civile: le regole valgono per tutti, anche per i “personaggi” autorevoli e famosi. L’articolo de “il Mattino” di Napoli di ieri 9 settembre che qui riproponiamo, illustra l’episodio e dà conto anche del riconoscimento e dei complimenti del Maestro per l’integrità del custode. Nell’articolo, a beneficio dei tanti che amano la città di Napoli, viene riproposta l’idea di uno spirito civico dimenticato, che il comportamento di questo dipendente pubblico fa tornare alla luce.

Noi speriamo sempre, non solo per Napoli….Tuttavia, la mente va subito al famoso film di Luigi Zampa del 1960 che descriveva pure quello un dipendente pubblico “integerrimo”: “Il Vigile”, protagonista Alberto Sordi. Le conclusioni di quel film erano amare e sconsolanti. Nel nostro caso, invece, si deve rimarcare la netta differenza fra la reazione seria e intelligente del Maestro Muti con quella dello squallido Sindaco del film, interpretato magistralmente da Vittorio De Sica –  vedi qui la scena clou di quel film

 

QUI L'ARTICOLO DEL MATTINO

« gennaio 2025 »
gennaio
lumamegivesado
12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031
Una frase per noi

Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman