30/11/2016 - La riforma della dirigenza dopo il parere del CdS e la sentenza della Corte
La riforma della dirigenza dopo il parere del CdS e la sentenza della Corte
"10) Riguardo alla dirigenza degli enti locali, tali e tante sono le vistose incongruenze contenute nello schema di decreto che le esigenze di brevità non consentono di illustrarle nel dettaglio. Basta ricordare, in generale, che il frazionamento delle originarie funzioni dei segretari comunali e provinciali tra direttore generale e dirigente apicale costituisce un serio pericolo di malfunzionamento nella organizzazione amministrativa dell’ente e fonte di inefficienza ed inefficacia dell’azione amministrativa. Come ulteriore esempio di manifesta assurdità è sufficiente ricordare la disposizione la quale prevede che “nel ruolo dei dirigenti locali confluiscono i segretari comunali e provinciali … vengono assunti dalle amministrazioni che conferiscono loro incarichi dirigenziali, nei limiti delle 5 / 6 dotazioni organiche”, senza tener conto che le dotazioni organiche degli enti locali non contemplano affatto le figure dei segretari comunali e provinciali, al contrario in forza presso il Ministero dell’Interno."