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18/06/2016 - P.a., licenziamenti a due facce Non sarà facile rispettare il termine dei 30 giorni

tratto da ItaliaOggi del 17/06/2016
DECRETI MADIA/ Il problema si pone in caso di falsificazioni collettive delle presenze
 
P.a., licenziamenti a due facce
Non sarà facile rispettare il termine dei 30 giorni


Italia OggiVenerdì, 17 Giugno 2016 - di Luigi Oliveri
 

Più veloci ma non più semplici i licenziamenti degli assenteisti. I problemi nascono dalla difficile combinazione tra i termini brevissimi del procedimento disciplinare (30 giorni), la garanzia del diritto alla difesa e la generale configurazione della falsificazione dei dati sulle presenze come violazione disciplinare «collettiva». Il procedimento disciplinare, come dimostrano i fatti di cronaca, non riguarda mai uno o pochi dipendenti: di solito, i «furbetti del cartellino» sono un' organizzazione di parecchi soggetti che si coprono a vicenda, mediante la falsificazione delle attestazioni della presenza. Poiché la prima audizione per consentire agli incolpati di esporre le difese deve garantire loro un termine di almeno 15 giorni, è perfettamente chiaro che rispettare il termine di 30 giorni per concludere un procedimento disciplinare resta possibile se la scoperta del fatto riguardi uno o comunque pochi lavoratori; se si tratta di decine, quando non di centinaia, materialmente non si avrebbe il tempo per chiudere per ciascun procedimento per ogni dipendente entro i termini fissati. Sia i dirigenti ai vertici delle strutture presso i quali i dipendenti infedeli lavorano, sia, soprattutto, gli uffici per i procedimenti disciplinari saranno chiamati a un super lavoro e a una corsa contro il tempo, che rischia di compromettere, nei fatti, il lodevole intento di mostrare il pugno di ferro contro l' assenteismo. Il decreto deve spingere le amministrazioni a immaginare sistemi di controllo delle presenze più efficaci, visto che i dirigenti sono chiamati a una responsabilità disciplinare quasi oggettiva, nel caso si verifichino eventi di assenteismo. Saranno sicuramente necessarie direttive molto rigorose per disciplinare l' attestazione della presenza in servizio, che non riguarda solo l' ingresso a inizio lavoro, ma l' intera giornata lavorativa, ma forse non saranno sufficienti. Occorrerà una vigilanza molto stretta. Non potendo immaginare, però, che i dirigenti possano impiegare il loro tempo stazionando ai tornelli e agli orologi marcatempo, probabilmente le amministrazioni dovranno effettuare investimenti in impianti video, concordando con le organizzazioni sindacali il tutto, per assicurare una vigilanza continuativa, specie nelle sedi decentrate, fuori dalla portata materiale del controllo dei vertici amministrativi. Ma anche in questo caso si pongono problemi, perché la riforma prevede che dalla propria attuazione «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Infine, occorrerebbe un urgente coordinamento con la questione dell' articolo 18. La brevità dei termini dei procedimenti disciplinari li espone tutti a errori che potrebbero essere considerati dal giudice del lavoro come causa di annullamento dei licenziamenti.

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