04/08/2016 - Il nuovo sistema di reclutamento della dirigenza pubblica - facezie agostane
Il nuovo sistema di reclutamento della dirigenza pubblica - facezie agostane
Il nuovo sistema di reclutamento della dirigenza pubblica così come auspicato dal Governo e delineato dalla riforma Madia, volto a marginalizzare sempre di più il sistema del concorso pubblico a favore di criteri discrezionali, mi ha fatto venire in mente come prima del D.Lgs. 29/93, nelle commissioni di concorso degli Enti Locali fosse ammessa la presenza di componenti appartenenti all’organo politico.
Il nostro nuovo governo, così proteso verso il futuro e l’innovazione, in concreto, nella sua “furia innovatrice”, in realtà auspicherebbe un salto nel passato di oltre 20 anni.
Ho allora pensato che la vera intenzione del Governo, sottesa a tali scelte normative, abbia in realtà un secondo fine, recondito: quello di farci sentire tutti più giovani, noi ex Segretari non più di primo pelo ma anche tutti Loro, per altro ancor oggi Giovani Ministri della Pubblica Amministrazione e Giovani Presidenti del Consiglio, che però con vent’anni di meno ritornerebbero a vivere estati in divisa da lupetto o da coccinella, spensierati ed ignari dei gravi fardelli di responsabilità che avrebbero appesantito le loro spalle vent’anni dopo.
Ma perché allora non ritornare ancora più indietro nel tempo, magari agli anni cinquanta, a quelli, per dire, in cui la Fiat Cinquecento era il massimo dello status symbol per l’italiano medio, automobile agile, economica e versatile a cui Michele Serra qualche anno fa dedicò questa impagabile poesia, che in questi giorni di calura agostana qui di seguito vi riporto sperando di allietarvi un po’, cari colleghi:
L'italiano, cuor contento
sale sulla Cinquecento
e si accorge che il passato
per incanto è ritornato!
Mario Riva e il Musichiere
Mario Scelba e le galere
Mario Corso nello stadio
Mario Pio dentro la radio:
che magia, che emozione
questa gran restaurazione!
Si ritorna all'obbedienza
al decoro alla pazienza
alla Patria e al focolare
alla pace familiare.
Si riaprono i bordelli
che consolano gli uccelli
maltrattati dalle triste
rivoltose femministe.
Un figliolo militare
fidanzata l'altra figlia
qualche rata da pagare
la domenica in famiglia.
Spose o vergini
le donne obbedienti gli scolari
i nipoti con le nonne
il latino sugli altari.
Rispettare i superiori!
Obbedire ai genitori!
Il divorzio cancellato!
Basta con il sindacato!
L'italiano pensieroso
si destò da quel sognare
tornò all'oggi nebuloso
e decise il suo daffare:
esclamò con forte accento
"Vaffanculo, Cinquecento".
Ecco che improvvisamente, dopo aver riletto la poesia, ho un’illuminazione: devo assolutamente trovare il tempo, nei miei prossimi giorni di vacanza, beninteso, e giammai durante lo svolgimento del mio ormai decrepito mestiere di “ex segretario comunale”, di comporre una nuova lirica dedicata alla riforma Madia: del resto, una buona base a cui ispirarmi ce l’ho, e, quanto meno, di sicuro, copierò il finale!