14/10/2015 - Il personale dei comuni italiani per genere e per regione
Il personale dei comuni italiani per genere e per regione [scheda n. 20]
Analizzando la ripartizione per genere del personale comunale, si osserva che oltre la metà, il 52,9%, è donna (Tabella 1). In generale, è nei comuni delle regioni del nord e del centro, tranne che in quelli di Umbria e Marche, che si rileva un’incidenza percentuale di personale di genere femminile superiore al dato medio. Nei comuni dell’Emilia-Romagna oltre due terzi (67,8%) del personale sono donne, così come in quelli della Lombardia, del Lazio e del Piemonte il rapporto è di circa 6 su 10. Al contrario, nelle amministrazioni comunali delle regioni del sud la proporzione tra i generi si ribalta in favore degli uomini. In particolare, nei comuni della Campania l’incidenza percentuale del personale comunale di genere femminile si riduce a meno di un terzo del totale (29,8%).
Dall’osservazione dell’indicatore per le diverse cariche, si rileva come, tra i dipendenti comunali si assista ad un’equa rappresentanza dei generi, con una leggera prevalenza di quello femminile, il 53,2% del totale. Sono evidenti, però, le differenze nella composizione di genere tra i dipendenti dei comuni nelle varie regioni italiane: nei comuni del nord e del centro, ad eccezione di Umbria e Marche, l’incidenza percentuale di dipendenti di genere femminile è superiore alla media, al contrario, nei comuni delle regioni del sud, i valori sono inferiori.
Considerando l’indicatore per le altre cariche comunali, si evidenzia che poco meno della metà, il 48,8%, dei segretari comunali è donna, mentre solo il 13,5% dei 52 direttori generali è di genere femminile. Tra i dirigenti comunali il dato si ferma al 33,8%, con differenze rilevanti nei comuni delle regioni del nord, in cui si rilevano valori superiori al dato medio (ad eccezione di Lombardia e Veneto). Al sud e nelle isole, solo nei comuni della Sardegna e della Calabria si supera il valore medio. Viceversa, l’incidenza percentuale di segretari comunali di genere femminile è superiore al dato medio in prevalenza nei comuni delle regioni del sud e delle isole, tranne che in quelli di Puglia e Basilicata, e del centro, con l’eccezione di quelli di Marche e Toscana. Al nord, solo nelle amministrazioni comunali emiliano-romagnole, con il valore più elevato pari al 64,8%, e della Valle d’Aosta (52,2%), si ha un’incidenza di segretari comunali donne superiore al valore medio del 48,8%.
Tabella 1 L'incidenza percentuale di personale di genere femminile nelle amministrazioni comunali, per regione, 2013 |
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Regione |
Dipendenti comunali |
Dirigenti comunali |
Segretari comunali |
Direttori generali |
Totale personale |
Piemonte |
61,7% |
38,4% |
45,6% |
28,6% |
61,2% |
Valle d'Aosta |
58,2% |
55,6% |
52,2% |
- |
58,0% |
Lombardia |
62,8% |
32,5% |
45,9% |
0,0% |
62,3% |
Trentino-Alto Adige |
57,0% |
39,3% |
36,7% |
- |
56,4% |
Veneto |
58,0% |
29,2% |
39,0% |
0,0% |
57,5% |
Friuli-Venezia Giulia |
59,2% |
39,3% |
44,3% |
- |
58,9% |
Liguria |
54,6% |
40,3% |
46,5% |
100,0% |
54,3% |
Emilia-Romagna |
68,2% |
43,8% |
64,8% |
0,0% |
67,8% |
Toscana |
56,3% |
35,0% |
46,4% |
11,1% |
55,9% |
Umbria |
52,7% |
32,6% |
55,0% |
100,0% |
52,4% |
Marche |
49,0% |
33,3% |
48,0% |
0,0% |
48,8% |
Lazio |
62,0% |
31,7% |
55,1% |
0,0% |
61,6% |
Abruzzo |
41,5% |
29,0% |
54,4% |
0,0% |
41,5% |
Molise |
34,7% |
26,5% |
62,7% |
- |
35,3% |
Campania |
29,6% |
25,3% |
53,4% |
0,0% |
29,8% |
Puglia |
41,2% |
26,0% |
44,8% |
0,0% |
41,0% |
Basilicata |
38,6% |
25,0% |
44,8% |
- |
38,6% |
Calabria |
33,3% |
34,4% |
51,7% |
- |
33,5% |
Sicilia |
47,3% |
31,7% |
50,0% |
33,3% |
47,2% |
Sardegna |
45,9% |
42,9% |
59,7% |
50,0% |
46,1% |
Totale |
53,2% |
33,8% |
48,8% |
13,5% |
52,9% |
In Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria non vi sono amministrazioni comunali censite nelle quali siano presenti direttori generali. |
Nei 7 anni considerati, la riduzione del numero complessivo di unità di personale comunale ha colpito in misura maggiore la componente di genere maschile (Grafico 1), che si è contratta di quasi il doppio (-34.194 unità) rispetto alla riduzione avvenuta a carico della componente femminile (-18.776).