12.02.2015 - una lettera di un collega
Intervengo brevemente tramite vostro sito a seguito delle proposte e delle lettere che stanno pervenendo e mi auguro che siano tante perché questo è il modo di esprimersi ed evitare che altri rappresentino posizioni che appaiono non coincidere con quanto vuole la base o una parte di questa.
La situazione dopo il convegno di Torino è chiara. L’abrogazione è stata confermata e ribadita come obiettivo primario del governo malgrado le istanze di sindaci,consigli regionali etc. .Il controllo dovrà essere interno e non formale. Il relatore ha però lasciato aperta la porta al dialogo. Discutere e controproporre soluzioni tecniche che salvino la figura del segretario e le sue funzioni è ormai opera vana .
E’ chiaro che si è a un bivio con una categoria che è spaccata in due e conseguentemente la soluzione deve essere duale.
Nella categoria sono in tanti ad aspirare a rimanere negli enti locali come direttori,come apicali,ma altrettanti chiedono di andare via con ricollocazione garantita,assistita,prioritaria presso lo Stato e per i più anziani con prepensionamenti come per i dipendenti provinciali, per i dipendenti civili della C.R.I.
Quindi a mio parere occorre sostenere quelle soluzioni che non contrastando con l’obiettivo conclamato dal governo (abolizione tout court dei segretari) prevedono la “revisione” della figura del direttore generale (prescindo comunque da giudizi di merito su questa figura) prevedendola in tutti i comuni, con requisiti per la nomina stabiliti a livello nazionale (laurea e possesso di qualifica di ex segretari comunali,dirigenti degli enti locali,ex direttori generali) atteso che comunque un organo di vertice deve essere presente in un qualsiasi comune e regolamentato a livello nazionale e dall’altra garantire a tutti gli ex segretari che non aspirano a diventare direttori generali a nomina fiduciaria, la ricollocazione presso la P.A. con priorità presso la Corte dei Conti, i T.A.R., il ministero dell’interno, economia e pubblica istruzione e in genere presso strutture statali centrali e periferiche e agevolazioni pensionistiche per i colleghi con almeno 62 anni di età o 35 anni di servizio. In particolare la mobilità,nel raggio di 50 km dalla residenza, deve essere effettiva e garantita da apposita struttura che deve monitorare e riassegnare i posti vacanti utilizzabili per i segretari.
Francesco D’Angelo segretario comunale e di Unione di Comuni in provincia di Pavia