30.04.2015 - estratto resoconto stenografico sulle disposizioni che pevedono l'abolizione del segretario comunale
RIPORTO PER ESTRATTO IL RESOCONTO STENOGRAFICO DEL SENATO SULLE DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO L'ABOLIZIONE DEI SEGRETARI COMUNALI.
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signor Presidente, noi abbiamo presentato questa proposta di stralcio per la parte che attiene alla questione dei segretari comunali, su cui ci riserviamo di intervenire anche su altri emendamenti che abbiamo presentato.
La questione è stata a lungo dibattuta anche in Commissione, ma non con una soluzione per noi adeguata e soddisfacente. Perché chiediamo lo stralcio? Io credo che sarebbe necessario stralciare questa parte per vedere con calma, in un provvedimento riguardante più da vicino gli enti locali, il punto relativo ai segretari comunali, perché consideriamo molto grave l'abolizione di tale figura. Mi rivolgo soprattutto a lei, che sul principio di legalità ha speso non solo molte parole, ma anche molto impegno. A nostro avviso abolire la figura dei segretari comunali significa far venir meno anche una ulteriore possibilità di controllo di legalità.
Anzi, come vedremo negli emendamenti successivi, per quanto ci riguarda noi abbiamo presentato emendamenti in cui chiediamo che venga ridata pienamente la funzione di controllo preventivo di legittimità sugli atti ai segretari comunali.
Soprattutto in una situazione come quella che stiamo vivendo negli ultimi tempi, sulla trasparenza degli appalti e anche su molte indagini sulla corruzione, bisogna rafforzare e ridare un potere, anche di controllo e di legittimità degli atti, ai segretari comunali e non, addirittura, arrivare ad abolire la figura stessa.
Già negli ultimi tempi, con le scelte affidate ai sindaci, tale figura era stata molto indebolita. Per questo chiediamo lo stralcio, perché questo tema meriterebbe una discussione in un provvedimento a parte, che sia legato agli enti locali, ma anche alla questione sulle modalità di rafforzamento dei controlli di legalità, trasparenza e legittimità. (Applausi dal Gruppo Misto-SEL).
CRIMI (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CRIMI (M5S). Signor Presidente, intervengo in dichiarazione di voto.
Quello dei segretari comunali è stato uno dei punti ampiamente discussi in Commissione. È stata una delle questioni, anche nell'ambito della discussione generale, affrontata da tanti. È un presidio di legalità. Quello che non comprendiamo in questo tipo di provvedimento, nella sua formulazione finale, è l'esclusione per i comuni sopra i 100.000 abitanti della possibilità di ricorrere al ruolo unico nel quale saranno inseriti questi segretari comunali.
Si stabilisce di fatto che, per i comuni sopra i 100.000 abitanti (dove gli interessi economici sono anche più elevati), il segretario comunale sarà scelto in maniera diretta dal sindaco, senza dover accedere a questo ruolo nel quale si troveranno i segretari comunali.
Il sospetto che ci viene e che, dobbiamo dirlo una volta per tutte, vale anche per tutti gli altri provvedimenti, è che questi provvedimenti non siano dettati da una logica istituzionale e legislativa, ma da quella della ripicca. Probabilmente, il bambino sindaco Renzi ha avuto un segretario comunale che gli ha messo i bastoni tra le ruote. Quindi, oggi egli si trova a dover fare una legge per eliminare la figura del segretario comunale. Si è ritrovato con il Senato che qualche volta gli ha messo i bastoni tra le ruote: e allora aboliamo il Senato! (Applausi dal Gruppo M5S). Se il Presidente della Repubblica dovesse mettergli i bastoni tra le ruote sulla legge elettorale, probabilmente avremo anche l'abolizione del Presidente della Repubblica, come proposta del buon ex sindaco Renzi, che si trova, in maniera un po' freudiana, a recuperare i suoi trascorsi. Qualcuno magari gli ha tolto il giochino, quando era sindaco di Firenze, e gli ha impedito di fare, da sindaco, quello che sta facendo da Presidente del Consiglio, cioè imporre solo ed esclusivamente il suo capriccio. (Applausi dal Gruppo M5S).
BONFRISCO (FI-PdL XVII). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BONFRISCO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, vorrei provare a riportare la questione nel giusto alveo. La proposta che ha esposto poc'anzi la collega De Petris può trovare un momento di riflessione accurata e positiva. Da qui viene la nostra dichiarazione di voto favorevole alla proposta della senatrice De Petris, che promana dalla delicatezza del tema.
Sono tutti importanti i temi di questa riforma della pubblica amministrazione: non c'è alcun dubbio. Qui c'è, però, dal nostro punto di vista, la storia di una evoluzione della nostra burocrazia comunale e sui territori, che in questi anni è stata attraversata da profonde riforme, da grandi cambiamenti e da modifiche che, all'interno di un contesto così complesso, vedono la figura del segretario comunale come quella di una struttura che, dal nostro punto di vista, svolgendo quella funzione, ha avuto una grande importanza e ha saputo dare garanzie importanti alle nostre amministrazioni locali. Oggi, pur andando verso una revisione della funzione e, quindi, dell'importante ruolo da loro svolto, noi crediamo che, non in questo contesto, ma in un contesto a parte a loro dedicato, tale revisione possa svilupparsi meglio.
Ecco perché anche io propongo, da parte mia, che possa esserci una valutazione differente. Sono firmataria di un emendamento in questo senso, ma ho anche il piacere di annunciare il voto favorevole del mio Gruppo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Madia.
MADIA, ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Signor Presidente, dopo un lungo, attento e anche fruttuoso dibattito in Commissione, in questa Assemblea, a parte la replica che c'è stata dopo la discussione generale, ho deciso di intervenire poco.
Tuttavia, credo che su questo tema - stiamo parlando di legalità - una nota di chiarezza sia necessaria, perché questo è il Governo che, quasi subito dopo il suo insediamento, con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, ha dato all'Autorità nazionale anticorruzione dei poteri, delle possibilità che lo stesso presidente Cantone ha definito come una rivoluzione epocale.
CRIMI (M5S). Avete tolto 400.000 euro all'erario!
MADIA, ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Ha dato all'Autorità nazionale anticorruzione la possibilità di commissariare, in tutto o in parte, le imprese nel momento in cui avesse avuto delle notizie che facessero pensare che, appunto per prevenire la legalità, andassero commissariate.
Quindi, credo che da questo stesso Governo servano parole di chiarezza sul fatto che un conto è parlare della figura del segretario comunale e altro conto, invece, è parlare della funzione che attualmente svolgono i segretari comunali: funzioni di tutela della legalità, che però, eliminando la figura del segretario comunale, non stiamo eliminando, anzi.
Vorrei rispondere al senatore Crimi. Attualmente i segretari comunali vengono direttamente nominati dal sindaco. A regime, con la riforma che stiamo proponendo, investendo su una dirigenza di ruolo autonoma e indipendente dalla politica, colui che eserciterà le funzioni di legalità non sarà più nominato direttamente dal sindaco. Quindi, credo davvero che questo emendamento, frutto di un'attenta e scrupolosa discussione in Commissione, sia un passo avanti per la legalità perché, non soltanto non elimina le funzioni di legalità, ma le attribuisce a chi non viene nominato direttamente dalla politica.
CRIMI (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Senatore Crimi, lei è già intervenuto.
CRIMI (M5S). Signor Presidente, se non ricordo male, da Regolamento, dopo l'intervento del Governo è data facoltà ai Gruppi, in teoria per dieci minuti a testa, di intervenire. Però, mi basta poco.
PRESIDENTE. Non è un intervento. È una risposta alla sua dichiarazione di voto.
Ad ogni modo, ne ha facoltà.
CRIMI (M5S). Lo so, però il Governo è intervenuto e ciò, quindi, in teoria riapre la possibilità per i Gruppi di intervenire. Lo dico anche agli altri Gruppi.
Vorrei sottolineare che è vero che il sindaco sceglie il segretario comunale, ma lo sceglie da un albo specifico. Inoltre, i segretari comunali sono assunti con un concorso separato in cui il sindaco non ha alcun rilievo. Quindi, è vero che il sindaco lo sceglie, ma lo sceglie da un mucchio sul quale non ha alcun controllo: non ne ha avuto in passato e non ne avrà dopo. Quindi, è comunque costretto a scegliere i segretari comunali all'interno di quella strada. In questo modo, in particolare per i Comuni sopra i 100.000 abitanti, questo non succede. La figura apicale del segretario comunale potrà essere ricoperta praticamente da chiunque abbia i requisiti culturali e professionali che poi, ovviamente, stabilirete successivamente con decreto legislativo. Quindi, c'è una bella differenza. Ripeto: c'è una bella differenza tra la figura e la funzione.
Voi, abolendo la figura del segretario comunale, state di fatto abolendo una categoria che oggi può avere quell'indipendenza. Ribadisco il concetto: secondo noi, probabilmente è un sassolino nella scarpa che qualcuno ha cercato di togliersi ora che, da Presidente del Consiglio, ha il potere, e che non poteva farlo quando era sindaco. (Applausi dal Gruppo M5S).
CANDIANI (LN-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CANDIANI (LN-Aut). Signor Presidente, vorrei anzitutto precisare che naturalmente - come detto - dopo l'intervento del Governo questo tempo non può essere sottratto.
PRESIDENTE. Senatore Candiani, io la faccio intervenire, però a stretto Regolamento non è un intervento del Governo. Questo è un parere che ha dato il Governo a chiarimento di quello che ha detto il senatore Crimi.
CRIMI (M5S). No, non è così.
PRESIDENTE. Comunque ha la parola, senatore Candiani, purché sia chiaro questo.
CANDIANI (LN-Aut). Vorrei allora che qualcuno mi facesse avere una copia del Regolamento brevi manu.
PRESIDENTE. Teniamo presente che i tempi sono già scaduti, ma è giusto che ci sia un dibattito su un tema così importante.
CANDIANI (LN-Aut). Signor Presidente, il Governo si sta impuntando su questioni sulle quali non è stato chiaro nei confronti del legislatore, cioè del Senato.
I segretari comunali vengono aboliti, non vengono aboliti, vengono modificati, non vengono modificati? Chi ha fatto anche solo il consigliere comunale sa che la storia dei segretari comunali - e lo dico al Ministro - ha cambiato e mutato più volte funzione nel corso della Repubblica, andando via via a modificare le sue competenze e anche le sue responsabilità. Ora la preoccupazione che abbiamo con questo tipo di impostazione è che si sia di fronte, per l'ennesima volta, ad una riforma fantasma, un po' come è accaduto con le Province: vengono abolite, ma in realtà esistono sotto altre forme e mentite spoglie.
L'unica cosa di cui siamo certi e sicuri è che non sarà tolto un centesimo dallo stipendio dei segretari comunali, cosa che invece dovrebbe essere prioritaria per un Governo che ha messo la spending review in testa alle proprie aspettative e prospettive. (Applausi dal Gruppo LN-Aut).
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, senatrice De Petris, ma intervenga brevemente.
DE PETRIS (Misto-SEL). Sì signor Presidente. Vorrei, però, ricordare anche a lei che si era in sede di dichiarazione di voto ed è stato il Governo a riaprire la discussione.
Io, con molto garbo, ho fatto presente nella proposta di stralcio S9.100 che - a nostro avviso - sarebbe opportuno che l'Aula votasse lo stralcio perché questa materia ha necessità di avere una sistemazione diversa, e non solo. Sappiamo tutti perfettamente - lo dico al Ministro, tant'è che abbiamo presentato un emendamento volto a ripristinare i pareri di legalità e legittimità in capo ai segretari comunali - che la riforma - io personalmente ma anche molti di noi, che pure abbiamo avuto molte esperienze amministrative per lunghi anni - che prevedeva la scelta del sindaco, alla fine, anche in un albo, non l'abbiamo mai condivisa fino in fondo. Proprio l'esperienza che abbiamo avuto dimostra che dobbiamo assolutamente tenere la dirigenza, e quindi tutta la macchina amministrativa, completamente avulsa dalle dipendenze politiche.
Visto che la Ministra ha citato il grande lavoro svolto dall'Autorità anticorruzione, dico anche che noi abbiamo presentato un emendamento e avanzato proposte precise in merito al fatto che almeno coloro che finiscono in questo albo, e poi non vengono utilizzati, possano transitare e mettere a servizio dell'ANAC, e quindi della lotta anticorruzione, la loro esperienza in campo di appalti e altro, che forse ne hanno molta. Ma neanche questo è stato preso in considerazione. Quindi, si fa una riforma in cui la verità è una soltanto: sopra i 100.000 abitanti i sindaci, le Giunte e le autorità politiche potranno essere di fatto scelti fuori dall'albo stesso e da alcune professionalità, optando per il dirigente che si vuole. Questo non è una grande contributo alla battaglia per la legalità, la trasparenza e l'efficienza della macchina amministrativa.
Per questo motivo penso sia assolutamente necessario arrivare alla possibilità di uno stralcio, per fare al riguardo un ragionamento che si intreccia strettamente non solo con la riforma degli enti locali, ma anche su come noi rimettiamo a punto tutti i sistemi di controllo di legalità e legittimità nelle varie amministrazioni, a cominciare dai Comuni.
CARRARO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARRARO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, intervengo brevemente per dire alla signora Ministro che l'esperienza dimostra che le organizzazioni meno inefficienti del nostro Paese sono i Comuni. L'immagine che i cittadini hanno del nostro Paese è che, rispetto allo Stato, alle Province e alle Regioni, i Comuni sono meno inefficienti. Non dico più efficienti, ma meno inefficienti. Molta parte di ciò è dovuta proprio alla figura del segretario generale, che è un super partes avente una tradizione di grande prestigio.
Invito, quindi, il Governo a meditare su questo punto, perché una riforma della pubblica amministrazione che vada ad inficiare proprio uno degli organismi nei quali i cittadini si riconoscono mi sembrerebbe un errore gravissimo.
TRASVERSALMENTE HANNO MANIFESTATO CONTRARIETA' ALL'ABROGAZIONE DEI SEGRETARI COMUNALI. TRASVERSALMENTE ANCHE NEL PD HANNO MANIFESTATO DUBBI PERPLESSITA' E CONTRARIETA' ALLA SCELTA DI ELIMINARE UN PUNTO FERMO NEGLI EELL A PRESIDIO DELLA LEGALITA', MAGARI RAFFORZANDOLI MA NON CERTO ELIMINANDOLI.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO APPARE UNA GIUSTIFICAZIONE VUOTA ED ESPRESSA DA CHI NON SA DI COSA PARLA. L'ANAC, LA CORTE CONTI, LE PROCURE RINCORRONO GLI ABUSI, LE RUBERIE E LE ILLEGALITA' DI OGNI GIORNO.
BISOGNEREBBE PREVENIRLE E DOMANI CON INCARICHI FIDUCIARI A DIRIGENTI LOCALI CHE NON SONO CRESCIUTI IN UN PROCESSO SELETTIVO NAZIONALE, LE GARANZIE SARANNO PERSE E QUELLO CHE OGGI SUCCEDE SARA' TRIPLICATO.
FORSE E' CIO' CHE SI VUOLE.