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gli impapocchiati

un breve articolo di Massimo Gramellini

tratto da La Stampa

 

Massimo Gramellini

Gli impapocchiati - 29/03/2014

La spettacolare omelia in cui Papa Francesco ha maltrattato le centinaia di politici seduti davanti a lui, bollando come corrotte le loro anime, ha fatto sorgere in molti di noi un dubbio esistenziale. Come è possibile che i destinatari di un simile schioccar di fruste, anziché rotolarsi nel fango o almeno scappare a gambe levate, siano rimasti rigidi nei loro completini e sorrisini d’ordinanza, dichiarandosi addirittura stupiti che Bergoglio abbia lasciato la cappella senza salutarli? Azzardo delle ipotesi.  

a) I politici italiani sono masochisti. Se li insulti, godono. Più alto è lo scranno da cui arriva il maltrattamento, più sottile sarà la qualità del loro piacere. Quando Napolitano accettò la rielezione a presidente riempiendoli di contumelie gli risposero con un’ovazione. Le parole spietate del Papa li avranno condotti direttamente all’estasi. 

b) I politici italiani sono bronzei. Nemmeno un Papa che di fatto li paragona agli assassini di Gesù riesce a scalfire il giubbotto antiproiettile della loro autostima. Esistono anche altri modi per definire l’attitudine a lasciarsi rimbalzare addosso qualsiasi accusa senza mai perdere la calma né soprattutto l’appetito, ma sono tutti troppo volgari. 

c) I politici italiani sono ipocriti. Come chiamare altrimenti chi condivide le critiche rivolte alla propria categoria fino a spellarsi le mani, ma è convinto che riguardino tutti tranne lui? Ricordano la vecchia storiella della coppia di amici che vaga da giorni nel deserto, finché uno dei due sbotta: «Sei un cretino!». E l’altro: «Dici a me?».  

 

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Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

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