riforma della P.A.
Francesco Bisozzi, L'Huffington Post
Pubblicato: 11/06/2014 15:17
Sono due gli zuccherini con cui domani il ministro Marianna Madia intende ammorbidire il muro che i sindacati hanno erto dinanzi alla riforma della Pa. Rispetto alle prime bozze circolate in questi giorni, il decreto legge in arrivo venerdì sul tavolo del Consiglio dei ministri risulterà più snello. Conterà in tutto 26 articoli, inizialmente erano 56. E tra quelli depennati figura proprio l'ex articolo 35 che aboliva la figura del segretario comunale, funzionario statale che in pratica può essere definito come una sorta di cancelliere del Comune. L'ipotesi di eliminare questa figura dall'ordinamento giuridico aveva creato in queste settimane più di un malumore presso le sigle di categoria. Altro contentino: si parlerà, come anticipato nei giorni scorsi, del rinnovo del contratto del pubblico impiego (fermo dal 2009).
L'incontro di domani, fissato ventiquattrore prima del tanto atteso Consiglio dei ministri, servirà soprattutto a illustrare questi due punti. Ma sulla riforma della Pa non si tratterà: la bozza di decreto datata 7 giugno contenente i 26 articoli di cui sopra non dovrebbe subire alcuna modifica sostanziale nelle prossime ore. I tempi per effettuare ulteriore cambiamenti risultano ormai stretti. Rien ne va plus, insomma. Ma se i due zuccherini dovessero fare effetto allora il confronto sarà stato utile comunque a rendere meno caldo il super-venerdi del Governo. Anche perché a dettare sia la retromarcia sui segretari comunali che l'introduzione di un 45esimo punto in seno alla riforma (quello relativo al rinnovo del contratto) sono stati proprio gli statali che hanno partecipato alla consultazione pubblica lanciata dall'esecutivo a inizio maggio tramite l'attivazione dell'account rivoluzione@governo.it. Alla casella di posta elettronica, che ha totalizzato in un mese 39.343 mail ricevute, sono giunte nel complesso 12.991 mail da parte di dirigenti che chiedevano appunto a Renzi il rinnovo del contratto. In 1.489 hanno invece chiesto che venisse risparmiata la figura del segretario comunale.
Basterà a tenere buoni i sindacati? Non è detto. «Pretendiamo che, a fronte dei 400mila posti persi in 10 anni, 100mila possano entrare», ha detto il leader Fp-Cgil Rossana Dettori. «Fare la staffetta con 5mila giovani è una cosa ridicola», ha aggiunto Giovanni Faverin (Cisl-Fp). Proprio la staffetta generazionale, ora che è stato escluso il reintegro del cosiddetto «esonero di servizio» con il 65% dello stipendio, scivolo fino alla pensione, rappresenta al momento uno dei punti più controversi (e deboli) della riforma in procinto di essere approvata. Furiose poi le sigle di categoria come Unadis (Unione nazionale dei dirigenti dello Stato) che invece sono state escluse dal meeting di domani (al quale prenderanno parte i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil).
Ma il decreto legge della Madia presenta anche numerose novità per razionalizzare i costi. Il Formez, centro di assistenza per l'ammodernamento della Pa, quello che monitora il numero delle auto blu in circolazione per intenderci, dovrà dimezzare il costo dei propri organi (sarà nominato un Commissario straordinario al fine di decidere come) nel prossimo triennio. Sarà soppressa la Scuola superiore dell'economia e delle finanze presieduta a lungo da Giuseppe Pisauro (ora a capo dell'Ufficio parlamentare di bilancio, il mega-controllore dei conti dello Stato voluto dal fiscal compact). Complici i recenti scandali, vengono anche introdotte nuove norme per la verifica dei requisiti delle offerte negli appalti pubblici mentre le funzioni del Dipartimento della funzione pubblica in materia di prevenzione della corruzione verranno definitivamente trasferite all'Autorità nazionale anti-corruzione di Raffaele Cantone (lo stabilisce l'articolo 14 del dl bozza).