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21/10/2020 - P.a., smart working a rotazione - Telelavoro per almeno il 50% delle attività da remoto

tratto da Italia Oggi del 20.10.2020
La ministra Dadone ha firmato il decreto che attua il dl Rilancio e i recenti dpcm
P.a., smart working a rotazione - Telelavoro per almeno il 50% delle attività da remoto
di Francesco Cerisano

Lavoro agile per almeno la metà degli statali che possono lavorare da remoto. Ma le amministrazioni dotate di adeguata capacità amministrativa e digitale dovranno assicurare «le percentuali più elevate possibili di lavoro agile». I dipendenti pubblici in smart working saranno oggetto di valutazione. E pur non avendo vincoli di orario e di luogo di lavoro, avranno diritto a riposo e disconnessione perché il telelavoro nella p.a. sarà organizzato per specifiche fasce di contattabilità. Gli enti pubblici dovranno assicurare la rotazione dei lavoratori che alterneranno giornate in presenza e giornate da remoto. Nella rotazione del personale, gli enti terranno conto di diverse variabili: le condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente, la presenza di figli minori di quattordici anni, la distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, ma anche il numero e la tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e i relativi tempi di percorrenza.
È quanto prevede il decreto ministeriale sullo smart working nella p.a., firmato dalla ministra della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, in attuazione delle norme del decreto Rilancio e alla luce dei dpcm del 13 e 18 ottobre. Il testo contempera l'esigenza di contrasto alla pandemia con la necessità di continuità nell'erogazione dei servizi.
Lo svolgimento del lavoro agile per almeno il 50% del personale impegnato in attività che possono essere svolte da remoto dovrà essere assicurato da ciascuna amministrazione con immediatezza su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale. Le p.a potranno farlo in modalità semplificata ancora fino al 31 dicembre 2020.
A favore dei lavoratori che usufruiscono dei benefici della legge 104, nonché a favore dei lavoratori fragili, le p.a. garantiranno «ogni soluzione utile» ad assicurare lo svolgimento dell'attività in smart working, compreso il trasferimento ad altra mansione ricompresa nella stessa categoria o area di inquadramento.
Le amministrazioni adegueranno i sistemi di misurazione e valutazione delle performance alle specificità del lavoro agile. Il dirigente, verificando anche i feedback che arrivano dall'utenza e dal mondo produttivo, monitorerà le prestazioni rese in smart working dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Come detto, lo smart working nella p.a. potrà essere organizzato per specifiche fasce di contattabilità. Al lavoratore saranno garantiti i tempi di riposo e la disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. I dipendenti in modalità agile non dovranno subire penalizzazioni professionali e di carriera. Il decreto di palazzo Vidoni impegna, infine, gli enti pubblici a fornire ai dipendenti i dispositivi informatici e digitali necessari allo smart workingm, ma resterà comunque consentito l'utilizzo di strumentazione di proprietà del dipendente.
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