24/03/2020 - Le indicazioni della Funzione pubblica sull'emergenza coronavirus
un articolo di A. Bianco tratto da cmgoceano.it
Le indicazioni della Funzione pubblica sull'emergenza coronavirus
di Arturo Bianco
Il lavoro agile o smart working deve diventare la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative durante l’attuale fase di emergenza sanitaria. E’ questa la indicazione di maggiore rilievo contenuta nella Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione n. 2 del 12 marzo 2020 “indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”. L’adozione di tale documento si è resa necessaria per la evoluzione negativa della condizione di emergenza sanitaria ed a seguito dei nuovi provvedimenti che sono stati emanati dal Governo negli ultimi giorni. La Direttiva spinge, anche se non in modo espresso, gli enti ad operare una distinzione tra le attività essenziali, in particolare per la gestione della emergenza sanitaria, e le altre.
La finalità del documento è quella “di garantire uniformità e coerenza di comportamenti del datore di lavoro per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro”. Essa si applica anche alle società partecipate e/o controllate, e spetta agli enti dare corso alla effettuazione dei relativi controlli. Essa però “non riguarda i servizi per le emergenze ed i servizi pubblici essenziali coinvolti nella gestione dell’emergenza epidemiologica in atto”. Dal che se ne deve trarre come prima conseguenza che spetta ai singoli enti individuare quali sono i servizi interessati, così come quali sono i servizi essenziali per il proprio funzionamento, oltre a quelli che erogano servizi indispensabili per i cittadini, che le amministrazioni devono garantire.
Gli enti sono tenuti ad informare il Dipartimento della Funzione Pubblica sulle iniziative assunte, in particolare per il ricorso al lavoro agile. A tal fine devono usare il seguente indirizzo di posta certificata: protocollo_dfp@mailbox.governo.it.