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17/03/2020 - Il venerdì 13 di un dirigente pubblico in tempi di Covid-19

riceviamo dall'autore
Il venerdì 13 di un dirigente pubblico in tempi di Covid-19
15 MARZO 2020 - GERMANO GOLA
Italia, Venerdì 13 marzo 2020. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 è conclamata in tutto il paese.
Di cosa si occupa un dirigente amministrativo comunale in questa giornata?
La solita burocrazia difensiva, improduttiva, incomprensibile, tanto invisa ai cittadini?
Il dirigente si legge in fretta e furia i DPCM emanati dal Governo per “contenere” il Virus, le direttive ministeriali, le ordinanze del Dipartimento Protezione Civile, le circolari del Questore e del Prefetto, le note della Regione Piemonte, ecc. ecc., cercando di districarsi nel dedalo di norme, disposizioni, regole, precetti.
Trovandosi assillato da mille dubbi interpretativi, consulta freneticamente le banche dati, le newsletter, i commenti on line degli esperti, utili a comprendere in che modo applicare tutti i nuovi dettami alla sua modesta realtà organizzativa.
Segue, nonostante le frequenti interruzioni telefoniche e non, uno dei tanti webinar proposti da qualificati formatori per insegnare a tutti l’ABC dello smart working.
Si dedica alla gestione del personale, preoccupandosi di svuotare gli uffici per evitare l’assembramento e gli spostamenti dei dipendenti, ma avendo cura di garantire il presidio dei locali e la continuità minima delle attività amministrative “indifferibili”.
Programma congedi, recuperi ore, permessi, litiga con il personale che non vuole “bruciarsi le ferie”, scrive mail informative sui provvedimenti normativi, dispone turnazioni, ricorda a tutti i collaboratori che occorre stare ad almeno un metro di distanza dai colleghi, rammenta che occorre rispondere al telefono dei colleghi assenti che squilla (!).
Verifica che vengano installati i tanto agognati distributori di liquido disinfettante per le mani, valuta con il RSPP se occorra o meno fornire e far indossare le mascherine al personale (introvabili!), richiama i dipendenti che stanno troppo vicini nella pausa alla macchinetta del caffè.
Programma l’attivazione del lavoro “agile” – questo grande sconosciuto (pur rilevando da tempo quale obiettivo di performance dirigenziale, di nessun interesse per i politici…) – predispone i modelli per l’autorizzazione allo smart working, supporta i colleghi interessati anche per gli aspetti informatici, individua giorni, orari, attività ed obiettivi per il lavoro a casa dei dipendenti.
Svolge videoconferenze e video call, anche con gli amministratori in isolamento, aumentando le proprie competenze digitali.
Partecipa ai necessari incontri di coordinamento con il Segretario Generale ed i dirigenti.
E l’ordinario? Tutto accantonato e dimenticato per un po’…? Macché…
Nella giornata si occupa del riaccertamento dei residui (il rendiconto della gestione incombe), di definire gli obiettivi per il nuovo Piano esecutivo di gestione, di completare gli atti per una gara di affidamento in concessione di servizi sociali, delle problematiche tecniche di utilizzo della piattaforma telematica comunale per la gestione delle procedure di acquisto.
Controlla le decine e decine di e-mail arrivate, i protocolli in entrata che riassegna al personale competente, lavora alla procedura di rilevamento della customer satisfaction delle famiglie dei bimbi iscritti all’asilo nido (è chiuso dal 23 febbraio!) nell’ambito di un progetto ministeriale di sviluppo ed adeguamento dello SMIVAP, il Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale (ancora lei).
Fa il punto sugli importanti ed ambiziosi progetti di promozione della cultura, sempre in eccessivo ritardo, ancorché strategici per lo sviluppo della Città in epoca post-virale.
Si occupa del progetto di City Branding e dei layout della nuova segnaletica turistica di percorso e di informazione.
Scrive lettere di riscontro a più o meno sensate richieste delle istituzioni scolastiche (ma non è sospesa l’attività?).
Telefona, dispone, si arrabbia, scherza anche un po’, trova (deve trovarla) una risposta per tutto e per tutti, cercando di sfruttare la preparazione costruita in anni di studio, impegno e lavoro, il bagaglio delle proprie “soft skill”, ma soprattutto l’esperienza ed il buon senso.
Alle ore 18.30 circa, il dirigente non è più molto lucido.
Se ne va a casa, unica destinazione possibile, grazie al cielo sicura ed accogliente, almeno finché il virus non arriverà anche lì.
Lo pervade quello strano e sottile senso di sconsolatezza, che un po’ troppo spesso, da alcuni anni, accompagna molti momenti della sua vita, purtroppo anche al di fuori dell’orario lavorativo.
Eppure ama profondamente il suo lavoro, i suoi colleghi, il Comune.
Crede ancora nella cosa pubblica, nell’interesse dei cittadini, vero motore e ragione ultima dei suoi sforzi.
Per questo, alla sera di venerdì 13 marzo 2020, il dirigente è comunque in pace con se stesso, pronto a ricominciare, il giorno dopo, con energia e determinazione.
Una goccia nell’oceano, per dirla come Madre Teresa di Calcutta, ma senza la goccia l’oceano sarebbe un po’ più vuoto.
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Vi hanno detto che è bene vincere le battaglie? | Io vi assicuro che è anche bene soccombere, che le battaglie sono perdute nello stesso spirito in cui vengono vinte. || Io batto i tamburi per i morti, | per loro imbocco le trombe, suono la marcia più sonora e più gaia. || Gloria a quelli che sono caduti! | A quelli che persero in mare le navi di guerra! | A quelli che scomparvero in mare! A tutti i generali che persero battaglie, e a tutti gli eroi che furono vinti! | A gli infiniti eroi ignoti, eguali ai più sublimi eroi famosi.

Walt Whitman