09/03/2020 - Ferie: le indicazioni dei giudici amministrativi e del lavoro

A. Bianco (La Gazzetta degli Enti Locali 9/3/2020)

 

I dipendenti devono necessariamente godere delle ferie assegnate entro il periodo previsto. I dirigenti possono collocare d’autorità in ferie i propri collaboratori, ma se non utilizzano in modo tempestivo questa prerogativa determinano un danno agli stessi. I dipendenti che non hanno goduto delle ferie perché in malattia hanno diritto a ricevere il trattamento economico sostitutivo. Perché le ferie siano monetizzate occorre che la mancata fruizione non sia in alcun modo addebitabile al lavoratore, il che avviene ad esempio per la mancata richiesta. Sono queste le principali indicazioni dettate dalla più recente giurisprudenza amministrativa e del lavoro in materia di ferie dei dipendenti pubblici.

 

Le ferie non godute dal dipendente che non ne ha fatto richiesta, non possono essere fruite successivamente al periodo in cui ciò è previsto come possibile dalla normativa e/o dalla contrattazione collettiva. In questa direzione vanno le indicazioni contenute nella sentenza del TAR della Valle d’Aosta n. 1/2020.

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I datori di lavoro possono collocare i propri dipendenti in ferie d’autorità anche nel pubblico impiego, ma ove tale prerogativa sia utilizzata in modo non tempestivo, come ad esempio, poco prima del collocamento in quiescenza, si determina un danno in capo al dipendente stesso, con tutte le conseguenze di diritto ad un risarcimento che sono strettamente connesse alla affermazione di questo principio. Possono essere così sintetizzate le principali indicazioni contenute nella sentenza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione n. 3476/2020.
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Nel caso di mancata fruizione delle ferie per assenza per malattia i dipendenti hanno diritto al pagamento delle stesse. In questa direzione vanno i principi dettati dalla sentenza del TAR della Sardegna n. 211/2019.
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La monetizzazione delle ferie è possibile solamente se le stesse non sono state godute su richiesta dell’amministrazione o se il mancato godimento dipende da cause che non sono imputabili al dipendente. È questo il principio affermato dalla sentenza del TAR della Puglia, sede di Bari, Sezione I, n. 848/2018.