02/03/2020 - Pubbliche amministrazioni e corona virus: prime indicazioni nella direttiva n. 1 del 2020
tratto da quotidianopa.leggiditalia.it
Pubbliche amministrazioni e corona virus: prime indicazioni nella direttiva n. 1 del 2020
di Mauro Alovisio - Avvocato
Il Ministero della pubblica amministrazione fornisce i primi indirizzi operativi di carattere precauzionali agli enti pubblici al fine di contenere e gestire le emergenze connesse all'epidemia da COVID-19.
La direttiva è di interesse in quanto è finalizzata a garantire uniformità, coerenza e omogeneità di comportamenti del datore di lavoro per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro con quello della continuità dell'azione amministrativa.
La direttiva è importante in quanto è la prima dopo l'adozione del D.L. n. 6 del 2020 da parte del governo per fare fronte all'emergenza sanitaria internazionale.
La direttiva si applica agli enti pubblici (art. 1, comma 2, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165) che si trovano al di fuori delle aree geografiche di cui all'art. 1, D.L. n. 6 del 2020 (comuni a zona rossa delle regioni Lombardia e Veneto). La direttiva chiarisce datori di lavoro pubblico che non insistono, pertanto, sulle aree coinvolte nell'emergenza portano avanti la loro attività e continuano a erogare i servizi in modo regolare".
La direttiva potrà comunque essere integrata o modificata in ragione dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria.
Gli enti pubblici, nell'ambito delle loro competenze, assicurano l'applicazione delle misure oggetto di direttiva alle società a controllo pubblico e agli enti vigilati.
La direttiva non riguarda i servizi per le emergenze ed i servizi pubblici essenziali coinvolti nella gestione dell'emergenza epidemiologica in atto.
Il Ministero ha approfondito i seguenti profili:
- l'ordinario svolgimento dell'attività amministrativa, le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, gli obblighi informativi dei lavoratori, gli eventi aggregativi di qualsiasi natura e attività di formazione; le missioni, le procedure concorsuali, le ulteriori misure di prevenzione e informazione, le altre misure datoriali, il monitoraggio.
I datori di lavoro pubblico che non insistono sulle aree coinvolte nell'emergenza portano avanti la loro attività e continuano a erogare i servizi in modo regolare.
La direttiva potrà essere integrata o modificata in ragione dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria.
La ministra ha previsto che le amministrazioni devono comunicare in modo tempestivo al Dipartimento della funzione pubblica via pec le misure adottate in attuazione della stessa direttiva.
In riferimento al profilo dell'ordinario svolgimento dell'attività amministrativa, viene previsto che le amministrazioni pubbliche continuino ad assicurare, in via ordinaria e ciascuna per la propria competenza, la normale apertura degli uffici pubblici e il regolare svolgimento di tutte le proprie attività istituzionali.
La direttiva approfondisce il profilo delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa: le pubbliche amministrazioni privilegiano modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, favorendo tra i destinatari delle misure:
- i lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio;
- coloro che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa;
- infine dipendenti sui quali grava la cura dei figli a seguito dell'eventuale contrazione dei servizi dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia.
La circolare invita le PA a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro. Il potenziamento del lavoro agile rappresenta un elemento importante del provvedimento in esame, tuttavia non è stato previsto, purtroppo, un obbligo in tal senso ma un semplice invito.
La direttiva non approfondisce il profilo del telelavoro e non prende in esame il profilo della conciliazione dei dipendenti per esigenze di assistenza agli anziani che sono i soggetti più esposti all'epidemia del corona virus.
La ministra non richiama nel provvedimento la direttiva in materia di lavoro agile del 2017 né cita le rappresentanze sindacali, il Cug e la consigliera di fiducia.
La direttiva fornisce preziose indicazioni sugli obblighi informativi dei lavoratori: i dipendenti pubblici, o coloro che a diverso titolo, operano presso l'amministrazione, qualora provengano da una delle aree a rischio (ex art. 1, comma 1, D.L. n. 6 del 2020) o che abbiano avuto contatto con persone provenienti dalle medesime aree sono tenuti a comunicare tale circostanza all'amministrazione, anche per la conseguente informativa all'Autorità sanitaria competente ai fini della salvaguardia della salute del luogo di lavoro.
La direttiva approfondisce anche il profilo delle iniziative e degli eventi aggregativi di qualsiasi natura e attività di formazione, così come ogni forma di riunione e attività formativa (quali convegni, seminari di aggiornamento professionale etc..); in questi casi le amministrazioni devono privilegiare le modalità telematiche o comunque tali da assicurare, in relazione all'entità dell'emergenza epidemiologica, un adeguato distanziamento come misura precauzionale.
La direttiva richiama sul punto le indicazioni fornite dall'Istituto superiore di sanità.
Con riferimento alle amministrazioni che forniscono servizi di mensa o che mettono a disposizione dei lavoratori spazi comuni, si evidenzia l'opportunità di adottare apposite misure di turnazione tali da garantire l'adeguato distanziamento.
La direttiva esamina anche il profilo delle missioni, in riferimento al sopra citato profilo le amministrazioni garantiscono lo svolgimento delle missioni nazionali e internazionali ritenute indispensabili o indifferibili rispetto alla propria attività istituzionale ovvero volte ad assicurare la partecipazione a riunioni organizzate o convocate dall'Unione europea o dagli Organismi internazionali di cui l'Italia è parte, promuovendo negli altri casi modalità di partecipazione in call conference o sistema similare. Le sole aree verso le quali è opportuno escludere i viaggi di missione sono indicate dal Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale di intesa con il Ministero della salute.
In riferimento alle procedure concorsuali le amministrazioni devono adottare le opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati, garantendo comunque la necessaria distanza di sicurezza, durante la fase dell'accesso e dell'uscita dalla sede, dell'identificazione e dello svolgimento delle prove.
Le amministrazioni che hanno in corso di svolgimento procedure concorsuali devono valutare l'eventuale necessità di riprogrammare le date di svolgimento delle prove di concorso.
Le amministrazioni che hanno reso noto il calendario di prove concorsuali preselettive e scritte forniscono adeguata e sollecita informativa alle autorità, ai fini delle eventuali determinazioni di competenza, comunicando la sede, le date programmate per lo svolgimento delle prove, nonché il numero e la provincia territoriale in termini di residenza e/o domicilio dei candidati.
La direttiva specifica che in ogni caso sono fatte salve le autonome determinazioni delle amministrazioni titolari della procedura concorsuale a garanzia dei principi previsti dall'art. 35, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.
La direttiva fornisce importanti raccomandazioni in materia di misure di prevenzione e informazione e raccomanda negli uffici adibiti al ricevimento del pubblico o in generale nei locali frequentati da personale esterno, di evitare il sovraffollamento anche attraverso lo scaglionamento degli accessi e di assicurare la frequente aerazione degli stessi, di curare che venga effettuata da parte delle ditte incaricate un'accurata pulizia e disinfezione delle superfici ed ambienti, di mantenere un'adeguata distanza con l'utenza.
Viene previsto che le amministrazioni pubbliche provvedano a rendere disponibili nei propri locali, anche non aperti al pubblico, strumenti di facile utilizzo per l'igiene e la pulizia della cute, quali ad esempio dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani, salviette asciugamano monouso, nonché, qualora l'autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai propri dipendenti e a coloro che, a diverso titolo, operano o si trovano presso l'amministrazione. Le amministrazioni pubbliche espongono presso gli uffici aperti al pubblico le informazioni di prevenzione rese note dalle autorità competenti e ne curano la pubblicazione nei propri siti internet istitituzionali.
Le pubbliche amministrazioni favoriscono la diffusione in tempo reale o comunque con la massima celerità tra i propri dipendenti, anche utilizzando gli strumenti telematici di comunicazione interna (come ad esempio: sito internet, intranet, newsletter, messaggistica per telefonia mobile), delle informazioni disponibili, con particolare riferimento alle indicazioni e ai comportamenti da seguire, sui seguenti siti:
In particolare, la circolare richiama le seguenti raccomandazioni elaborate dal Ministero della salute:
Lavarsi spesso le mani.
Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
Non toccare occhi, naso e bocca con le mani.
Coprire bocca e naso se si starnutisce o se si tossisce.
Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o se si assistono persone malate.
I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi.
Contattare il numero verde 1500 se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.
Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
Le amministrazioni sensibilizzano i dipendenti che dovessero presentare sintomi, anche lievi, che possono essere indicativi di eventuale infezione, quali febbre, tosse, difficoltà respiratoria, stanchezza, dolori muscolari, ad evitare di accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso del SSN rivolgendosi, invece, telefonicamente al proprio medico curante o al numero nazionale di emergenza 112 o al numero verde 1500 del Ministero della Salute.
La direttiva è di interesse in quanto costituisce un documento di indirizzo a tutela di lavoratori e cittadini, particolarmente utile in questo complesso e delicato momento connesso allo sviluppo dell'epidemia nel nostro paese e finalizzato ad assicurare i servizi essenziali.
Si tratta di una prima azione propedeutica a successivi interventi che approfondiranno anche il profilo delle assenze dal lavoro per cause di forza maggiore.
La direttiva è importante in quanto richiama l'attenzione delle amministrazioni sullo sviluppo del lavoro agile. Il lavoro agile comporta la revisione dei processi, investimenti in formazione e tecnologia e può costituire una pietra angolare l'innovazione culturale di un nuovo modo di lavorare per obiettivi, progetti nel rispetto anche dell'ambiente.