02/03/2020 - Il caos delle ordinanze limita il salvastipendi
tratto da Il Sole 24 Ore - 01 Marzo 2020
Il caos delle ordinanze limita il salvastipendi
di Gianni Trovati
Il Sole 24 Ore - 01 Marzo 2020
ROMA Non tutti i dipendenti pubblici costretti all' assenza forzata nei giorni scorsi saranno coperti dal salva-stipendi preparato dal governo. E la causa va cercata nell' anarchia amministrativa che ha caratterizzato la prima fase dell' emergenza Coronavirus.
Perché il decreto, approvato salvo intese, nelle ultime versioni circolate propone un intervento in due mosse. La prima è strutturale, e corregge il meccanismo anti-assenteismo voluto nel 2008 da Renato Brunetta che taglia le indennità accessorie nei primi 10 giorni di malattia. Il taglio, dice la nuova norma, non scatterà quando c' è un ricovero ospedaliero per «prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza». Al ricovero sono poi equiparati i periodi di quarantena o permanenza domiciliare con sorveglianza attiva dovuti al virus.
Ma il problema si incontra nella seconda mossa, che equipara alla presenza in servizio le assenze forzate per le chiusure di scuole o uffici decise a livello locale in base all' articolo 3, comma 1 del primo decreto Coronavirus (il Dl 6/2020). Nella catena normativa quel decreto ha prodotto il primo Dpcm che gestiva l' emergenza nelle regioni del Nord. Ma dalle Marche alla Campania, dalla Provincia di Palermo a tanti Comuni del Centro-Sud, gli amministratori locali hanno hanno chiuso o limitato scuole o servizi.
Lì il salva-stipendi, almeno nella versione circolata finora, non arriva. Anche per non mettere a carico dei bilanci pubblici il "prezzo" delle scelte unilaterali di molti politici locali. Si tratta di un altro freno all' iperproduzione di ordinanze locali, che nel decreto sfocia nel divieto per i sindaci di muoversi fuori dalle «misure statali» sull' emergenza. Un divieto, va ricordato, chiesto dallo stesso presidente dell' Anci per fermare il rischio caos a livello locale.