14/05/2020 - La vigilanza collettiva interna nella politica di prevenzione della corruzione
tratto da federalismi.it
dI GIANLUCA FASANO
La vigilanza collettiva interna nella politica di prevenzione della corruzione
Abstract [It]: La normativa anticorruzione, forte dell’esperienza maturata nel contesto europeo e internazionale, converge verso la realizzazione di un sistema integrato di contrasto alla corruzione, affiancando alla tradizionale azione repressiva più efficienti misure di prevenzione.
La nuova politica anticorruzione si sviluppa sul terreno della trasparenza, del conflitto di interessi, dei codici etici, della programmazione e dell’organizzazione amministrativa ponendo al centro dell’agire pubblico standard e criteri di buona amministrazione. Uno dei principali strumenti, espressione della funzione di prevenzione, è rappresentato dalla vigilanza collettiva interna, cui viene delegata la rilevazione di malpractices nell’ambiente lavorativo.
Tuttavia, in assenza di un cambiamento culturale in seno alle organizzazioni lavorative, il whistleblower continuerà ad esser visto come una spia. Tale rinnovamento culturale può esser guidato dal legislatore affermando, ancora con maggior decisione, una nuova visione del servizio pubblico e riconoscendo alla vigilanza realizzata dalla collettività dei lavoratori una posizione giuridica attiva, in considerazione del ruolo svolto in funzione di tutela di diritti fondamentali.
Sommario: 1. Premessa. 2. La funzione di prevenzione nella normativa di contrasto alla corruzione. 3. La disciplina del whistleblowing e le principali criticità alla diffusione dell’istituto. 4. L’interesse all’integrità della pubblica amministrazione qualifica una posizione giuridica attiva del funzionario pubblico. 5. Prospettive di riforma in linea con la politica europea di promozione dei diritti fondamentali. 6. Conclusioni.