16/06/2020 - Anche la mobilità ostacola le nuove assunzioni
tratto da Il Sole 24 Ore - 15 Giugno 2020
Anche la mobilità ostacola le nuove assunzioni
di Gianluca Bertagna
Il Sole 24 Ore - 15 Giugno 2020
Sul nuovo meccanismo per le assunzioni è il momento di tirare le fila. A quasi due mesi dall' entrata in vigore del Dm del 17 marzo i Comuni si stanno accorgendo che le cose non sono così rosee come ci si aspettava. Il più delle volte, calcoli alla mano, la situazione è addirittura peggiorata rispetto al rigido turn-over del 100% valido fino al 19 aprile. Da tempo i sindaci chiedevano una norma che desse la possibilità di assumere in base alla capacità di bilancio; una regola, insomma, non uguale per tutti, ma che premiasse la virtuosità degli enti con più spazi rispetto alle proprie capacità di spesa.
L' articolo 33, comma 2 del Dl 34/2019, reso operativo dal Dm del 17 marzo 2020 servirebbe quindi sul piatto d' argento un nuovo meccanismo basato sul rapporto tra le spese di personale e le entrate correnti: più il rapporto tra i due aggregati è basso, più si può spendere per nuove assunzioni. Non male come principio. Peccato che la realtà sia molto diversa dai desideri. Il decreto ha diviso gli enti in tre fasce a seconda dell' indicatore confrontato con percentuali definite a livello nazionale. A seconda del posizionamento scattano regole assunzionali diverse.
I meno virtuosi devono ridurre nel tempo il rapporto tra spese di personale ed entrate correnti. I Comuni nella fascia centrale non devono superare lo stesso rapporto, con riferimento all' ultimo consuntivo approvato. I Comuni virtuosi hanno, sulla carta, spazi assunzionali fino al raggiungimento della percentuale soglia, ma non possono usarli in un colpo solo dovendo rispettare delle percentuali di graduale incremento. Succede però - e qui c' è il primo grosso problema - che se un ente virtuoso si colloca vicino alla percentuale limite avrà meno possibilità di assunzione rispetto a quelle determinate con le vecchie regole del turn-over.
Il meccanismo, poi, presenta criticità di non poco conto per la programmazione. Se ogni anno va rifatto il calcolo utilizzando i dati dell' ultimo rendiconto che nel frattempo diventa disponibile, è quasi impossibile programmare le assunzioni con un orizzonte che vada oltre l' anno di riferimento. I revisori dei conti, chiamati a certificare l' equilibrio dei Piani triennali dei fabbisogni, si troveranno in grossa difficoltà dovendo basarsi su mere proiezioni di entrate e di spese. Non funziona bene neppure l' ingranaggio della mobilità.
I Comuni, fino all' arrivo del Dm, rientravano tra le amministrazioni sottoposte a limiti sulle assunzioni e quindi una mobilità in entrata da un ente pure assoggettato alle regole sul turn-over era sempre possibile, essendo sufficiente verificare il rispetto dei tetti di spesa di personale complessivi (cioè i commi 557 e 562 della legge 296/2006). Ora non è più così e quindi la mobilità in entrata andrà a erodere i nuovi spazi per assunzioni calcolati sulla sostenibilità finanziaria, mentre la mobilità in uscita non produrrà, nell' immediato, effetti positivi, perché il risparmio di spesa verrà registrato solo dal consuntivo dell' anno di uscita del dipendente, utile a programmare le assunzioni nientemeno che due anni dopo. Fiato sospeso, infine, per le assunzioni già avviate al 20 aprile, data di entrata in vigore del Dm.
Nella circolare interministeriale sempre rimasta in bozza è affermato che le procedure avviate entro quella data si possono concludere facendo riferimento alle precedenti normative. Tutto ciò però nel rispetto, non scontato, di due precise condizioni: aver avviato formalmente la procedura di mobilità obbligatoria (articolo 34-bis del Dlgs 165/2001) e aver effettuato la prenotazione dell' impegno di spesa sul bilancio. Ma la Corte dei conti (delibera 74/2020 della sezione Lombardia) ha affermato che non basta aver approvato un Piano triennale dei fabbisogni prima del 20 aprile per fare salve le assunzioni con la vecchia normativa, e che ogni procedura, dopo quella data, soggiace ai nuovi parametri del Dm. E come spesso accade quando i dubbi sono così tanti, l' incertezza si traduce, quasi, in un blocco delle assunzioni.