23/01/2020 - Partecipate, dismissioni annacquate 

Dismissioni partecipate, salve le società con basso fatturato. Anche per il 2020 la soglia sotto cui scatterà l' obbligo di alienazione o razionalizzazione delle partecipazioni resterà a 500 mila euro e non salirà come previsto a un milione di euro. L' emendamento, che in un certo senso rallenta la piena applicazione a regime del Testo unico sulle società partecipate (dlgs 175/2016), è stato presentato dal Pd al decreto legge Milleproroghe e reca tra i firmatari la stessa madre della riforma, l' ex ministro della funzione pubblica Marianna Madia.

La soglia di fatturato di 500 mila euro si sarebbe dovuta applicare per il triennio 2017-2019 per poi salire a un milione di euro. L' emendamento del Pd punta invece a congelarla per il triennio 2018-2020 in modo da garantire alle società partecipate dagli enti «tempi maggiormente congrui rispetto alla complessità procedurale, alla valutazione delle ricadute sociali e alla ricerca di soluzioni alternative efficienti ed economiche di gestione dei servizi». Tra le 2.044 proposte di modifica presentate al Milleproroghe si segnala anche l' emendamento targato M5S che rende più facili le stabilizzazioni di personale della polizia municipale.

Per poter essere stabilizzati con contratti a tempo indeterminato ai vigli basterà aver lavorato due anni negli ultimi otto alle dipendenze dell' ente che procede all' assunzione e non tre anni negli ultimi otto come previsto dalla regola generale. Degno di nota è anche l' emendamento di Italia Viva che punta a far entrare in vigore dal prossimo luglio, e solo per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2020, le norme su ritenute e compensazioni nei contratti di appalti e subappalti introdotte dal decreto legge fiscale collegato alla Manovra.

Tra gli emendamenti parlamentari al Milleproroghe ha suscitato una ridda di polemiche quello sulla liberalizzazione della cannabis light presentato da una trentina di deputati di M5S, Pd, Leu e +Europa. Mentre l' Associazione magistrati della Corte dei conti ha manifestato «ferma e convinta contrarietà» sull' emendamento che proponeva il reclutamento nei ruoli della magistratura contabile di 25 unità indicate dalla Conferenza permanente delle regioni e delle province autonome, «in assenza», hanno osservato i giudici erariali, «non solo di qualsiasi procedura concorsuale ma, addirittura, senza che siano richiesti particolari titoli di studio ovvero requisiti professionali».