03/01/2020 - Milleproroghe ricco per la p.a. - Notifiche digitali, PagoPa, Spid, più assunti nelle province
tratto da Italia Oggi
Tutte le misure del decreto legge per gli enti pubblici. Un anno in più per le stabilizzazioni
Milleproroghe ricco per la p.a. - Notifiche digitali, PagoPa, Spid, più assunti nelle province
di Matteo Barbero
In arrivo una piattaforma digitale per la notifica degli atti delle p.a. È una delle novità più interessanti contenute nel decreto legge Milleproroghe (dl n.162/2019) che prevede anche più tempo per stabilizzare i precari della pa, una ridefinizione delle capacità assunzionali delle province (oltre ad un aiuto finanziario a quelle in default), il rafforzamento della magistratura amministrativa e contabile ed il rilancio del sistema Spid. Oltre alla proroga di sei mesi dell'obbligo di utilizzo del sistema PagoPa (si veda ItaliaOggi di ieri), molte altre misure puntano a rendere meno problematico il rapporto fra le amministrazioni e il digitale. Fra queste, spicca l'introduzione di una piattaforma unica, gestita dalla Presidenza del consiglio, per rendere più facile e meno costosa la notificazione di provvedimenti, avvisi e comunicazioni. I destinatari dovranno accreditarsi alla piattaforma e troveranno gli atti loro indirizzati in apposite aree riservate. Dalla data del deposito, scatteranno i termini per il perfezionamento della notifica e, in ogni caso, sarà congelato ogni effetto prescrittivo o decadenziale.
Un'altra norma collegata al tema dell'It, prevede una profonda revisione del sistema pubblico di gestione dell'identità digitale (Spid), attraverso la riscrittura dell'art. 64 del dlgs 82/2005. L'obiettivo è quello di favorire processi che rendano lo Spid omogeneo alle credenziali già possedute, in maniera da raggrupparle e arrivare a diminuirle.
Come detto, il Milleproroghe concede anche tempo fino al 30 giugno 2020 per adeguarsi al PagoPa, sei mesi in più della scadenza (già rinviata negli anni scorsi) del 31 dicembre 2019. Inoltre, si punta a facilitare l'adesione delle amministrazioni, stabilendo che questa possa avvenire in via sussidiaria attraverso altro soggetto (amministrazione o partner tecnico) già operante sulla piattaforma. Per rendere più stringente la norma, si prevede infine che il mancato adempimento dell'obbligo da parte delle pubbliche amministrazioni incide sulla misurazione e valutazione della performance dei dirigenti responsabili e comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare.
Altro capitolo ricco è quello degli aiuti alle province. In primo luogo, anche per gli enti di area vasta viene introdotto un meccanismo di regolazione delle capacità assunzionali ritagliato sul modello già previsto per le regioni e in via di definizione per i comuni. In pratica, verrà definita una soglia percentuale (differenziata per fascia demografica) per misurare l'incidenza delle uscite per stipendi sulle entrate correnti: chi si torva al di sotto dell'asticella, potrà assumere anche in deroga alla regola del turnover, chi sta al di sopra dovrà definire un percorso graduale di rientro. Importante anche la disposizione che getta un salvagente finanziario agli enti in dissesto, assegnando loro un contributo annuo di 4,5 milioni. Mano tesa anche verso le regioni speciali, che incassano la possibilità di ripianare in 10 anni in disavanzo emerso dall'applicazione delle nuove regole contabili previsti dal dlgs 118/2011.
Fra le altre misure, si segnala quella che estende i termini per la stabilizzazione dei precari della p.a. fino al 31 dicembre 2021, che fa il paio con le ormai consuete proroghe per le norme derogatorie al regime assunzionale, e il rafforzamento organizzativo della giurisdizione amministrativa e della Corte dei conti.