05/02/2020 - La crisi della rappresentanza alla base della crisi del divieto di vincolo di mandato
tratto da osservatorioaic.it
La crisi della rappresentanza alla base della crisi del divieto di vincolo di mandato
di: Michele Belletti - Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico nell’Università di Bologna Alma Mater Studiorum
SOMMARIO: 1. Le origini e la crisi del divieto di vincolo di mandato. – 2. La previsione del divieto di vincolo di mandato durante il periodo Statutario e il conseguente abbandono durante il Fascismo. – 2.1. Il Partito unico, il sistema corporativo e il “completamento” della rappresentanza nello “Stato nuovo”, secondo Costantino Mortati. – 3. La crisi della rappresentanza liberale nelle parole di Giuseppe Maranini e di Piero Calamandrei. – 4. Dopo la parentesi fascista, il “divieto di mandato imperativo” confluisce nell’art. 67 della Costituzione repubblicana. – 4.1. La lungimirante interpretazione dell’art. 67 Cost. di Vezio Crisafulli. – 5. L’odierna crisi dei partiti politici e la conseguente ricerca di un rapporto diretto con il corpo elettorale, recitius, con il “popolo”. – 5.1. Le soluzioni avanzate in risposta alla crisi della rappresentanza parlamentare e alla crisi dei partiti politici. – 6. Quali plausibili risposte per recuperare il ruolo della rappresentanza parlamentare, piuttosto che definitivamente affossarla? – 6.1. Un’ipotesi conclusiva alla luce del paradosso del frequente ricorso alla legittimazione popolare nel sistema parlamentare non razionalizzato statutario e del ricorso quale extrema ratio nel contesto parlamentare democratico/pluralista.