10/04/2020 - Accertamenti esecutivi obbligatori
tratto da Italia Oggi del 10.04.2020
Accertamenti esecutivi obbligatori
di Sergio Trovato
Gli enti locali sono tenuti a emanare da quest'anno gli accertamenti esecutivi, che sono anche atti della riscossione coattiva. Non si tratta di una scelta riservata alle amministrazioni territoriali, rispetto agli accertamenti emanati in passato, ma di un obbligo imposto dalla legge di bilancio 2020. Questi atti devono contenere l'intimazione di provvedere al pagamento entro il termine di 60 giorni dalla loro notifica, pena l'esecuzione forzata. Il debitore è tenuto a pagare anche gli oneri di riscossione e le spese di notifica, dei quali non può farsi carico l'ente. Sono alcune indicazioni che ha fornito l'Ifel (Istituto di finanza locale dell'Anci) in una nota di accompagnamento allo schema di regolamento sulla riscossione coattiva adottato nei giorni scorsi.
La nota Ifel chiarisce che da quest'anno è obbligatorio emanare gli accertamenti esecutivi. Così come è un obbligo richiedere al debitore, sia per le entrate tributarie sia per quelle patrimoniali, gli oneri di riscossione, nella misura stabilita dalla legge. Le amministrazioni locali interessate dalle nuove disposizioni contenute nell'articolo 1, commi 792 e seguenti della legge 160/2019 (comuni, città metropolitane, province, comunità montane, unioni di comuni e consorzi tra enti locali) non si possono far carico di questi oneri. L'accertamento è anche atto della riscossione coattiva. Dunque, è necessario intimare l'adempimento entro 60 giorni dalla notifica dell'avviso di accertamento e bisogna informare il destinatario che si procederà a esecuzione forzata in caso di mancato pagamento. Viene, infatti, evidenziato che l'accertamento esecutivo «è immediatamente applicabile e non è un'alternativa concessa agli enti rispetto agli atti di accertamento emessi in base alla legislazione previgente». Inoltre, l'Istituto ha precisato che l'atto unico ha tre diverse funzioni, e cioè: «quella di atto impositivo, quella di titolo esecutivo e quella di precetto». Le nuove regole si applicano sia ai tributi che alle entrate patrimoniali. Sono escluse, secondo l'Ifel, solo le sanzioni previste dal Codice della strada.