24/09/2019 - Una beffa per enti virtuosi
tratto da Italia Oggi
Una beffa per enti virtuosi
di Matteo Barbero
Sulla contabilità economico-patrimoniale semplificata ennesima beffa per gli enti virtuosi. Solo quelli che già nel 2018 si sono avvalsi della facoltà di rinviare l'adempimento potranno sfruttare la deroga anche nel 2019. Chi, al contrario, ha rispettato le scadenze dovrà continuare a farlo.
Tutto nasce dall'art. 15-quater, comma 1, del dl 34/2019. Tale disposizione, da un lato, ha consentito ai comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti di rinviare la tenuta dei conti di stampo privatistico fino al 2020 (quindi di fatto al 30 aprile 2021), dall'altro ha previsto un percorso di avvicinamento graduale che prevede l'obbligo di allegare al rendiconto 2019 una situazione patrimoniale redatta con modalità semplificate che la competente commissione ministeriale ha reso note nei giorni scorsi (si veda ItaliaOggi del 21/9/2019). E qui arriva la sorpresa: solo una parte dei circa 5.500 municipi interessati potrà utilizzare il pacchetto light, perché per tutti gli altri la Commissione ha deciso di negare qualsiasi deroga. Una scelta che farà discutere, dato che ad essere penalizzate sono (ancora una volta) le amministrazioni più virtuose che, durante la fase di incertezza sulla concessione o meno di una deroga, hanno comunque rispettato le scadenze di legge. Perché, occorre ricordarlo, il precedente rinvio è arrivato a tempo ampiamente scaduto e quindi molte amministrazioni hanno prudentemente deciso di rispettare comunque l'obbligo. Tale scelta ora le condanna ad essere equiparate ai comuni maggiori anche per il 2019.
In punto di diritto, c'è da dire che l'art. 15-quater non pare operare alcuna distinzione in questo senso e che, quindi, il decreto attuativo rischia di esulare dalla sua competenza e di andare a cozzare contro la norma primaria. È anche vero, però, che di semplificato nel provvedimento in itinere c'è davvero poco, visto che, per beneficiare della deregulation, sarà comunque costretto a incrociare ben quattro ordini di dati, oltre che a riclassificare l'inventario.