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19/09/2019 - Annullamento in autotutela di una aggiudicazione definitiva

dal sito di Giustizia-amministrativa un articolo dell'avv. Giuseppe Gianní

Profili critici sull’applicabilità all’aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico del termine di diciotto mesi per l’annullamento in autotutela

Sommario: 1. Introduzione al tema. 2. Analisi della natura giuridica dei provvedimenti annullabili in autotutela. 3. L’annullamento d’ufficio: analisi del dato normativo e problemi di diritto intertemporale. 4. Conclusioni 

1. Introduzione al tema 

Il bisogno di riflettere sul tema dell’autotutela decisoria (in particolare nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici) malgrado l’autorevolezza degli Autori che hanno già ampiamente trattato l’argomento nasce in occasione della redazione di un articolo di dottrina sulla tutela del terzo rispetto a un’attività edilizia illegittima intrapresa con SCIA. 

La Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale dell’art. 19, co. 6-ter, L. n. 241/1990, ha concluso affermando, tra l’altro, che l’interesse pretensivo del terzo all’esercizio del residuo potere di autotutela si estingue nei diciotto mesi successivi al decorso del termine (di trenta giorni dal ricevimento della segnalazione) per l’adozione degli ordinari provvedimenti inibitori. 

Da qui, la necessità di rivedere l’inclinazione dell’autotutela come nuovo paradigma tra Amministrazione e cittadino, o meglio di riposizionarne il fulcro per riequilibrare le forze: potere pubblico e affidamento del privato.

Come anticipato, l’ambito della presente indagine è circoscritto alla materia degli appalti pubblici e all’applicabilità o meno del nuovo modello dell’autotutela “a tempo”, disegnato dall’art. 21-nonies, co. 1, L. n. 241/1990, così come modificato dall’art. 6, co. 1, lett. d), L. n. 124/2015, all’aggiudicazione definitiva; pertanto il nodo da sciogliere è se l’aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico sia riconducibile al concetto elastico di provvedimento attributivo di un vantaggio economico. E ciò non senza considerare che l’esercizio del potere di annullamento in autotutela degli atti di gara (sino, appunto, all’aggiudicazione definitiva quale “confine estremo della fase pubblicistica”) sottende pur sempre la cura di un interesse generale poliedrico, il quale potrebbe venir frustrato dalla intervenuta decorrenza del termine di diciotto mesi previsto ex lege per il suo legittimo esercizio.

(segue)

QUI LARTICOLO INTEGRALE 

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