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24/10/2019 - Reddito di Cittadinanza, stabilite le regole sui lavori di pubblica utilità

tratto da lapostadelsindaco.it
Reddito di Cittadinanza, stabilite le regole sui lavori di pubblica utilità
 24/10/2019 Approfondimenti
Sono circa 2,3 i milioni di persone che beneficiano del Reddito di Cittadinanza, la maggior parte residenti nel meridione, il quale conta 1,5 milioni di soggetti, seguiti dai 493mila nel Nord e dai 315mila nel centro, contando in totale 943mila nuclei di beneficiari.
Tra le persone percettrici della misura, 825mila hanno ricevuto il Reddito, mentre 118mila hanno beneficiato della pensione di cittadinanza.
Questo è quanto è stato detto dall’INPS lo scorso 8 ottobre, parlando di un effettivo decollo della misura verso fine aprile, i numeri evidenziano una grande diffusione della misura prevista dallo scorso Governo, la quale prevedeva 1,3 milioni di nuclei interessati, una volta che la stessa fosse entrata a pieno regime.
L’istituto guidato da Tridico inoltre ha calcolato che 982mila domande sono state accolte, 126mila sono ancora in lavorazione, mentre oltre 400mila sono state le richieste respinte. La cifra attuale di percettori deriva dal fatto che dal mese di aprile all’inizio di ottobre 39mila nuclei hanno perso il diritto.
Attualmente la fase 2 del provvedimento sta trovando non poche difficoltà nell’entrare pienamente a regime, difatti solo 200mila soggetti sono stati contattati da Centri per l’Impiego, da qui sono meno di 70mila i colloqui effettuati e poco meno di 50mila i patti per il lavoro attivati. Un passo avanti sembra derivare però dal recente decreto firmato dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che in pieno accordo con i Comuni ha attivato i lavori di pubblica utilità che i percettori del RdC dovranno svolgere all’interno del Comune di residenza in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale e formativo.
Il Ministro ha sostenuto che “È un atto importante nel percorso di costruzione di un moderno sistema di welfare state - afferma in una nota - che rinsalda il patto tra Stato e cittadino. Con questo atto i Comuni interessati avranno la possibilità di avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Reddito andranno a svolgere. Il Comune è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici. I PUC possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo alla costruzione di una comunità migliore”.
Questo atteso provvedimento inoltre, continua la Catalfo “delinea i confini delle attività che possono essere realizzate: i percettori di Reddito, infatti, non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall'ente pubblico proponente o dall'ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale; non possono altresì ricoprire ruoli o posizioni nell'organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro”.
Si tratta di un vero e proprio passo in avanti per il Reddito di Cittadinanza, in attesa che la fase 2 cominci a dare i suoi effetti, con gli sforzi congiunti di Centri per l’Impiego e Ministero del Lavoro.
Articolo di Luigi Franco
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