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22/11/2019 - Legalizzazione e apostille

tratto da publika.it
Legalizzazione e apostille
Domanda
Un nostro residente, che ha recentemente acquisito la cittadinanza italiana, ci produce un atto di matrimonio regolarmente legalizzato presso il Consolato italiano all’estero nel corso del 2008, proveniente dallo Stato della Repubblica Dominicana.
Abbiamo verificato che un documento che ci è stato prodotto quest’anno, proveniente dallo stesso Stato, era al contrario apostillato, visto che il Paese in questione aderisce alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961.
Si chiede di sapere se in questo caso è possibile trascrivere l’atto legalizzato presso il Consolato, oppure occorre necessariamente l’apostille?
 
Risposta
La questione deriva dal fatto che, per la Repubblica Dominicana, la Convenzione dell’Aja è entrata in vigore il 30 agosto 2009, pertanto nel 2008 la legalizzazione presso il Consolato italiano all’estero era necessaria.
Infatti la Convenzione riguardante l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri è un trattato internazionale redatto dalla Conferenza dell’Aja sul Diritto Privato Internazionale e adottato a l’Aja il 5 ottobre 1961. La Convenzione specifica le modalità attraverso le quali un documento emesso in uno dei paesi sottoscrittori può essere certificato per scopi legali in tutti gli altri stati sottoscrittori. Una certificazione rilasciata in base alla Convenzione è definita apostille. È una vera e propria certificazione internazionale: se tra due stati si applica la Convenzione, l’apostille è sufficiente per certificare la validità di un documento. È chiaro che si tratta di una “semplificazione” per il cittadino che deve produrre il documento in un altro Paese aderente.
Si sottolinea però che la presenza della legalizzazione effettuata presso il Consolato italiano all’estero in atti formati nel Paese straniero, per i quali è ora prevista l’apostille, conserva in ogni caso piena efficacia. Comunque la regola generale da tenere presente è che la legalizzazione in un certo qual modo “è di più” dell’apostille, nel senso che la “certificazione” effettuata presso il Consolato italiano, è una garanzia di autenticità. L’apostille è invece apposta direttamente da una autorità del Paese estero.
Anche un atto che venisse legalizzato ora in Repubblica Dominicana (nel momento in cui lo Stato aderisce già alla Convenzione dell’Aja) è comunque pienamente valido, in quanto l’apostille non è un “obbligo”, è solo una semplificazione prevista da un trattato interazionale, ma la legalizzazione effettuata presso il Consolato italiano all’estero, quale modalità principe, è sempre ammessa ed è garanzia di autenticità del documento.
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