11/05/2019 - Appalti più snelli per i comuni
Appalti più snelli per i comuni
di FRANCESCO CERISANO - Italia Oggi - 10 Maggio 2019
Meno gare e più procedure negoziate nell' affidamento degli appalti pubblici per rilanciare gli investimenti dei comuni. Le procedure aperte si applicheranno solo ai lavori di importo superiore a un milione di euro, mentre al di sotto di tale soglia la regola sarà la procedura negoziata, diversamente articolata a seconda del valore dei contratti. E si fa più soft il contributo al Fondo salva-cantieri istituito per venire in aiuto delle imprese sub-appaltatrici e sub-fornitrici (con una copertura pari al 70% dei crediti non soddisfatti) in caso di crisi dell' appaltatore. Sono le due ipotesi su cui MoVimento 5 Stelle e Lega stanno discutendo nelle commissioni riunite lavori pubblici e ambiente del Senato per uscire dall' impasse sul decreto legge «sblocca-cantieri» (dl n.32/2019), arenatosi proprio sul balzello dello 0,5% a carico delle imprese aggiudicatarie (annunciato dal ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli) e sulle modifiche alle soglie di affidamento volte a non ingessare troppo gli appalti dei comuni.
A mettere le cose a posto due emendamenti (firmati il primo dal capogruppo M5S Stefano Patuanelli e il secondo dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo), ma anche il lavoro di sintesi del relatore Agostino Santillo (M5S). «Stiamo mettendo a punto modifiche per aver il miglior provvedimento possibile», spiega Santillo a ItaliaOggi, annunciando tra le altre ipotesi di lavoro «la diminuzione della soglia del valore subappaltabile, che attualmente il decreto fissa al 50%, e l' esclusione della possibilità che il concorrente non aggiudicatario della gara possa rispuntare come subappaltatore». Fondo salva-cantieri L' emendamento Patuanelli abbassa allo 0,2% il contributo a carico delle imprese aggiudicatarie per il finanziamento del Fondo salva-cantieri che viene istituito presso il Mit con una dotazione iniziale di un milione di euro. La percentuale, inoltre, non sarà più calcolata sul valore del bando ma sul ribasso offerto dall' aggiudicatario rispetto alla base d' appalto. Il contributo non dovrà essere versato per tutte le gare ma solo per quelle di lavori di importo pari o superiore a 200 mila euro e per gli appalti di servizi e forniture di importo pari o superiore a 100 mila euro.
Nuove soglie di affidamento Fermo restando l' affidamento diretto per gli appalti fino a 40 mila euro, i criteri di aggiudicazione contenuti nel decreto legge, e ritenuti troppo restrittivi per i comuni, dovrebbero essere rivisti. Le proposte della Lega, condivise anche dall' Anci, prevedono la procedura negoziata, previa consultazione di tre operatori economici, per i lavori tra 40 mila e 150 mila euro (attualmente la soglia per la procedura a tre è fissata a 200 mila euro). Ma, mentre sopra questo tetto il dl 32 fa subito scattare l' obbligo della gara, l' emendamento Romeo procede in modo più graduale. Per appalti di valore compreso tra 150 mila e 350 mila euro, gli affidamenti avverrano sempre con procedura negoziata ma con invito di almeno 10 operatori per i lavori e almeno 5 operatori per servizi e forniture. Sopra i 350 mila euro e fino a un milione di euro la procedura negoziata dovrà coinvolgere almeno 15 operatori («nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti») individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. Sopra il milione di euro sarà obbligatorio il ricorso alla procedura aperta.