04/12/2019 - Enti locali, tornano anche le indennità nelle Province
tratto da Il Sole 24 Ore - 03 Dicembre 2019
Enti locali, tornano anche le indennità nelle Province
di Gianni Trovati - Il Sole 24 Ore - 03 Dicembre 2019
ROMA La battaglia sulle indennità dei sindaci nei piccoli Comuni fa un favore anche ai presidenti di Provincia, che negli emendamenti approvati al decreto fiscale ritrovano lo stipendio cancellato cinque anni fa dalla riforma Delrio. La definizione della «nuova Tari», cioè della tariffa rifiuti ripensata con il debutto della regolazione indipendente da parte di Arera, slitta (ma solo per il 2020) al 30 aprile per dare tempo a Comuni e gestori di familiarizzare con le novità; e insieme al rinvio debutta la "Tari sociale", con tariffe agevolate per le famiglie in condizioni economiche disagiate sulla falsariga di quello che già accade per il bonus gas.
Anche l' ultima tornata di correttivi approvati in commissione Finanze alla Camera a quello che da decreto fiscale si è trasformato in un nuovo omnibus è stata ricca di novità per gli enti locali. E per i loro politici, che fra le altre cose potranno tornare a eleggere il presidente del collegio dei revisori nei casi in cui i controllori dei conti siano tre, come accade negli enti locali con più di 15mila abitanti e nelle Unioni di Comuni che hanno associato tutte le funzioni. Gli elenchi dei revisori, tra l' altro, non funzioneranno più su base regionale ma provinciale.
Per le indennità dei sindaci dei piccoli Comuni, la battaglia politica ha puntato sulla cifra netta ma ovviamente l' emendamento lavora sulle norme in vigore e quindi si concentra sul lordo. Per i sindaci dei Comuni fino a 3mila abitanti l' indennità di funzione potrà salire fino a raggiungere l' 85% di quella prevista per la fascia demografica superiore, cioè 3-5mila abitanti. Tradotto, tabelle ministeriali alla mano significa un lordo intorno ai 1.700-1.800 euro, con un netto fra i 1.400 e i 1.500 euro (Sole 24 Ore del 28 novembre). «Si fa il sindaco per amore e non per soldi sostiene Achille Variati, sottosegretario all' Interno con delega agli enti locali fra gli sponsor dell'«indennità di dignità» - ma le responsabilità di un sindaco in un piccolo Comune non sono da meno di quelle di un sindaco di una media città». Il Viminale gestirà il fondo statale da 10 milioni di euro destinato a finanziare l' aumento.
Ma l' indennità rispunta anche per i presidenti di Provincia, che negli ultimi cinque anni hanno occupato gratis il loro ruolo per effetto della legge Delrio. A loro, come accadeva prima della Delrio, spetterà uno "stipendio" pari a quello previsto per il sindaco del capoluogo. Per il solito meccanismo delle fasce demografiche, la somma cresce dove il capoluogo è più grande. La novità, rispetto al vecchio regime, è che oggi i presidenti di Provincia sono anche sindaci di un Comune del territorio, per cui l' indennità da presidente non potrà cumularsi con quella comunale.
L' altra novità dell' ultimo giro riguarda come si diceva la Tari. Accanto alla proroga al 30 aprile per definire le nuove tariffe, il decreto fiscale getta le basi anche per la Tari sociale destinata alle famiglie in condizioni economiche difficili. Sarà l' Arera a definire i parametri dell' attuazione, ma «i nuclei famigliari interessati saranno circa 2 milioni» secondo Roberto Pella (parlamentare Fi e vicepresidente Anci), primo firmatario dell' emendamento.
Per il resto, il cammino della Tari verso criteri uniformi resta lungo, visto che il correttivo proroga ancora una volta la possibilità per i Comuni di variare al rialzo o al ribasso i parametri di riferimento. Una proroga, quest' anno, senza un termine predefinito, perché sarà l' Arera a dire la parola fine.
gianni.trovati@ilsole24ore.com