02/08/2019 - I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. - Luglio 2019
tratto da quotidianopa.leggiditalia.it
I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. - Luglio 2019
di Amedeo Di Filippo - Dirigente comunale
AMBIENTE
Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2019
E' giunto alla diciottesima edizione il Rapporto Rifiuti Speciali, frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell'Economia Circolare dell'ISPRA, col contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell'Ambiente, in attuazione di quanto previsto dall'art. 189, D.Lgs. n. 152 del 2006. Il Rapporto fornisce i dati 2017 sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale.
Attraverso un sistema conoscitivo sui rifiuti, intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l'efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.
Il Rapporto mette in evidenza un ulteriore aumento della produzione nazionale dei rifiuti speciali che, nel 2017, sfiora i 140 milioni di tonnellate (quasi il 3% in più rispetto al 2016). Cresce solo la produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre rimane stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, corrispondente a 60 mila tonnellate). I rifiuti complessivamente gestiti aumentano del 4% e l'Italia si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7% delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell'8,4% di quelle destinate allo smaltimento.
Nel 2017 i rifiuti importati (oltre 6 milioni di tonnellate) sono il doppio di quelli esportati (3 milioni di tonnellate). La quantità maggiore arriva dalla Germania, quasi 2 milioni di tonnellate (dei quali il 96% rifiuti metallici) seguiti da quelli provenienti dalla Svizzera, oltre 1 milione di tonnellate, dalla Francia, 824 mila tonnellate e dall'Austria, 733 mila tonnellate. I rifiuti di metallo importati sono destinati al riciclaggio, principalmente in acciaierie localizzate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia. Il 68% dei rifiuti esportati (poco più di 2 milioni di tonnellate) appartengono alla categoria dei non pericolosi e il restante 32% (circa 1 milione di tonnellate) a quella dei pericolosi.
Il maggior contributo alla produzione complessiva arriva dal settore delle costruzioni e demolizioni, che con oltre 57 milioni di tonnellate, concorre al 41% del totale prodotto. Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale rappresentano il 25,7% del totale (quasi 36 milioni di tonnellate), l'insieme delle attività manifatturiere il 21,5% (quasi 30 milioni di tonnellate).
Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi sono 11.209 di cui 6.415 situati al Nord, 2.165 al Centro e 2.629 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.176 infrastrutture, il 20% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.597 (41% del totale). Circa 20,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono utilizzati, in luogo delle materie prime, all'interno del ciclo produttivo in 1.307 impianti industriali. Tali stabilimenti riciclano il 20% del totale dei rifiuti recuperati a livello nazionale.
APPALTI PUBBLICI
Interdittive antimafia
L'Anac ha presentato il report 2014-2018 sulle imprese destinatarie di interdittive antimafia, che sono 2.044, cresciute da 122 a 573 (+370%). Il documento è stato elaborato sulla base delle informazioni contenute nel Casellario informatico delle imprese. Nel complesso le aziende del Nord interdette sono quasi quadruplicate (da 31 a 116), quelle del Centro sono raddoppiate (da 16 a 34) e quelle con sede nel Mezzogiorno sono aumentate di oltre 5 volte (da 75 a 423).
ATTI E PROCEDIMENTI
Linee guida in materia di tutela dei whistleblower
L'Anac ha messo in consultazione fino al 15 settembre 2019 lo schema di "Linee guida in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione di un rapporto di lavoro, ai sensi dell'art. 54-bis, D.Lgs. 165 del 2001 (c.d. whistleblowing)", approvato in via preliminare dal Consiglio dell'Autorità nell'adunanza del 23 luglio.
Le Linee guida sono rivolte alle pubbliche amministrazioni e agli altri enti ad esse assimilati tenuti a prevedere misure di tutela per il dipendente che segnala condotte illecite che attengono all'amministrazione di appartenenza.
Le Linee, che superano le precedenti adottate con Determinazione n. 6 del 2015, danno conto, nella prima parte, dei principali cambiamenti intervenuti sull'ambito soggettivo di applicazione dell'istituto, con riferimento sia ai soggetti (pubbliche amministrazioni e altri enti) tenuti a dare attuazione alla normativa, sia ai whistleblowers beneficiari del rafforzato regime di tutela. Forniscono inoltre indicazioni sulle caratteristiche e sull'oggetto della segnalazione, sulle modalità e i tempi di tutela e sulle condizioni che impediscono di beneficiare della stessa.
Nella seconda individuano i principi di carattere generale che attengono alle modalità di gestione della segnalazione, si definisce il ruolo fondamentale svolto dal Responsabili della prevenzione della corruzione e si forniscono indicazioni operative alle amministrazioni sulle procedure da seguire per la trattazione delle segnalazioni, dalla fase di invio e ricezione a quella di valutazione.
Nella terza parte si dà conto delle procedure gestite da Anac con riferimento sia alle segnalazioni di condotte illecite, sia a quelle di misure ritorsive nei confronti del segnalante.
Schema di Piano Nazionale Anticorruzione 2019-2021
L'Anac ha messo in consultazione, fino al 15 settembre 2019, il PNA 2019-2021. Il documento rivede e consolida tutte le indicazioni date fino ad oggi, integrandole con orientamenti maturati nel corso del tempo e che sono stati oggetto di appositi atti regolatori. L'obiettivo è quello di fare del PNA non solo un atto di indirizzo ma anche uno strumento di lavoro utile per chi, ai diversi livelli di amministrazione, è chiamato a sviluppare e attuare le misure di prevenzione della corruzione.
Le parti generali dei PNA e dei relativi Aggiornamenti ad oggi adottati si intendono così assorbite e superate dal nuovo PNA. Rimangono invece in vigore le parti speciali dei precedenti PNA e relativi Aggiornamenti dedicate a specifici approfondimenti per tipologia di amministrazioni o per materia.
Il PNA 2019-2021 ha tre allegati: Indicazioni metodologiche per la gestione dei rischi corruttivi; Rotazione del personale; Riferimenti normativi sul ruolo e sulle funzioni del RPCT.
Ricorda l'Anac che le indicazioni del PNA non devono comportare l'introduzione di adempimenti e controlli formali con conseguente aggravio burocratico. Al contrario, sono da intendersi in un'ottica di ottimizzazione e maggiore razionalizzazione dell'organizzazione e dell'attività delle amministrazioni per il perseguimento dei propri fini istituzionali secondo i principi di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa.
FINANZIAMENTI
Bando "Biblioteche e Comunità" 2019
Il Centro per il libro e la lettura e la Fondazione "CON IL SUD", in collaborazione con l'ANCI, hanno pubblicato il bando "Biblioteche e Comunità" 2019, che si rivolge alle organizzazioni del terzo settore per promuovere la realizzazione di progetti socio-culturali che coinvolgono le biblioteche dei Comuni dell'Italia meridionale che hanno ottenuto la qualifica di "Città che legge 2018-2019".
Il bando intende favorire l'inclusione e la coesione sociale, promuovendo progetti capaci di integrare l'offerta tradizionale e i servizi al pubblico delle biblioteche comunali attive all'interno dei comuni meridionali dichiarati "Città che leggono", rendendole sempre più luoghi deputati alla diffusione, alla produzione e al confronto culturale.
Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line entro e non oltre le ore 13:00 del 23 settembre 2019 attraverso il portale Chàiros.
Fonte: Centro per il libro e la lettura, Fondazione "CON IL SUD", bando "Biblioteche e Comunità" 2019
PERSONALE E PREVIDENZA
Facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione
L'Inps ha fornito indicazioni per l'applicazione della disciplina del nuovo istituto del riscatto di periodi non coperti da contribuzione e del diverso criterio di calcolo dell'onere di riscatto dei periodi di studio universitari da valutare nel sistema contributivo. Illustra altresì la facoltà per i fondi di solidarietà di provvedere al versamento della contribuzione correlata a periodi utili per il diritto a pensione, riscattabili o ricongiungibili e precedenti all'accesso ai fondi di solidarietà. Le disposizioni sono contenute nell'art. 20, commi da 1 a 5, D.L. n. 4 del 2019.
La facoltà di riscatto è riconosciuta in favore degli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione.
Contributi figurativi per periodi di aspettativa fruita per cariche pubbliche o sindacali
L'Inps fornisce ulteriori istruzioni operative utili ai fini della complessiva istruttoria delle domande relative all'accredito della contribuzione figurativa per periodi di aspettativa non retribuita fruita per cariche pubbliche o sindacali. Prevede in particolare la possibilità per gli interessati di integrare la documentazione necessaria alla definizione dell'istanza anche successivamente al 30 settembre. La struttura territoriale potrà però dare corso alla domanda solo a decorrere dal momento in cui la documentazione necessaria per l'istruttoria sarà interamente disponibile. Precisa inoltre che l'accreditamento della contribuzione figurativa viene effettuato nell'ordinamento pensionistico in relazione all'iscrizione del contribuente in atto al momento della sospensione dell'attività lavorativa.
Informativa ANCI su revisione della normativa in materia di assunzioni di personale
L'ANCI mette a disposizione un documento sulle assunzioni alla luce dell'art. 33 del D.L. "crescita" n. 34 del 2019. Parte dalla constatazione della consistente riduzione di personale nei Comuni italiani, ridotti in 10 anni di oltre il 20%, con una età media che si colloca nella fascia 50-55 anni (solo il 18% dei dipendenti ha meno di 45 anni). Più grave la situazione dei dirigenti: solo 4 dirigenti su 100 hanno meno di 45 anni, mentre più del 60% dei dirigenti in servizio supera i 55 anni.
Solo nel 2019 i Comuni hanno riacquisito maggiore margine assunzionale, non attraverso la possibilità di effettuare nuove assunzioni e recuperare i tagli subiti negli anni, ma quantomeno di sostituire integralmente le nuove cessazioni attraverso il turn-over al 100%.
In questo quadro ancora in via di assestamento è intervenuto l'art. 33, D.L. n. 34 del 2019, che prevede il superamento delle attuali regole del turn-over e l'introduzione di un sistema basato sulla sostenibilità finanziaria della spesa di personale. A decorrere dalla data che verrà stabilita dal DM attuativo, i Comuni potranno effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di una spesa complessiva non superiore ad un valore soglia, definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, della media delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione, e le rispetto di una percentuale massima di incremento della spesa di personale. I valori soglia e le percentuali massime di incremento devono essere definiti dal D.M. attuativo, previa intesa in Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.
L'ANCI chiede che il "valore soglia" per l'effettuazione di nuove assunzioni venga determinato dal Decreto incrementando in modo significativo (almeno dell'8%) il valore medio per fascia demografica e che in fase di prima applicazione e per un congruo periodo transitorio non venga messa in discussione per nessun Comune la "conquista" del 100% del turn-over.
Regolamento Albo docenti
Col decreto prefettizio n. 8133 del 4 luglio 2019 è stato approvato il Regolamento dell'Albo dei docenti on line per le iniziative didattico-formative dell'Albo nazionale dei Segretari comunali e provinciali del Ministero dell'Interno.
Fonte: Albo Nazionale dei segretari comunali e provinciali, Decreto prefettizio n. 8133 del 4 luglio 2019
POLIZIA E SICUREZZA
Sicurezza nelle discoteche
Il Ministro dell'Interno e le Associazioni SILB-FIPE, ASSO Intrattenimento e FIEPET Confesercenti hanno sottoscritto un Protocollo d'intesa sicurezza nelle discoteche, che si inserisce all'interno dell'Accordo quadro stipulato il 21 giugno 2016. I firmatari hanno concordato sulla opportunità di strutturare nuove e ancor più incisive iniziative volte a: diffondere la cultura del "divertimento nella legalità" e in condizioni di sicurezza; rafforzare ulteriormente il contributo dei gestori dei locali da ballo attraverso azioni complementari che possano contribuire fattivamente alla complessiva strategia di prevenzione messa in campo dai soggetti istituzionalmente preposti; contrastare ogni forma di trattenimento danzante posta in essere fuori dal quadro autorizzatorio e di sicurezza stabilito dalle normative vigenti; incontrarsi periodicamente per fare il punto in ordine all'efficacia e all'incisività degli strumenti di collaborazione sperimentati, anche al fine di poter individuare nuovi meccanismi operativi e, se del caso, nuove progettualità.
Conseguentemente si impegnano a promuovere ogni utile iniziativa per rendere sempre più le "discoteche sicure"; favorire la realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani; favorire la formazione specifica del personale addetto; sensibilizzare i gestori e gli operatori del settore a collaborare con le Forze dell'ordine; promuovere l'installazione all'interno dei locali e agli ingressi di apparati di video-sorveglianza; osservare le vigenti disposizioni di legge a tutela dei minori, con particolare riferimento al divieto di somministrazione di bevande alcoliche.
Un apposito tavolo operativo dovrà occuparsi di: attivare strutturate forme di collaborazione con le Istituzioni; condividere percorsi operativi per il rafforzamento di quei pre-requisiti che possano agevolare condizioni di maggiore sicurezza; regolamentare l'accesso e la permanenza all'interno dei locali; istituire presso le Prefetture un Albo dei gestori delle discoteche sicure e un Albo dei "referenti" per la sicurezza; declinare i presupposti per l'applicazione di meccanismi premiali; individuare le opportune modifiche normative riguardanti il settore dell'intrattenimento danzante; individuare forme di collaborazione per prevenire l'abusivismo e buone prassi da adottare nella gestione dei locali.
Incidenti stradali in Italia
L'Istat ha pubblicato il report sugli incidenti stradali nel 2018, che sono stati 172.344, in calo rispetto al 2017 (-1,5%), con 3.325 vittime (morti entro 30 giorni dall'evento) e 242.621 feriti (-1,7%). Il numero dei morti torna a diminuire rispetto al 2017 (-53 unità, pari a -1,6%) dopo l'aumento registrato lo scorso anno.
Tra le vittime risultano in aumento i pedoni (609, +1,5%), i ciclomotoristi (108, +17,4%) e gli occupanti di autocarri (188, +15,3%). Sono in diminuzione, invece, i motociclisti (685, -6,8%), i ciclisti (219, -13,8%) e gli automobilisti (1.420, -3,0%).
Gli incidenti derivano soprattutto da comportamenti errati. Tra i più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada risultano in diminuzione rispetto al 2017; le più sanzionate sono l'inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l'uso del telefono cellulare alla guida; in diminuzione le contravvenzioni per eccesso di velocità.
SERVIZI PUBBLICI E AL CITTADINO
Definizione di "società a controllo pubblico"
L'Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali di cui all'art. 154, comma 2, del Tuel ha pubblicato un atto di indirizzo sulla precisazione della definizione di "società a controllo pubblico" ai sensi e per gli effetti di cui al Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica approvato col D.Lgs. n. 175 del 2016.
A detta dell'Osservatorio, il Testo unico ha inteso estendere il perimetro della nozione di controllo oltre i confini segnati dall'art. 2359 c.c. ampliandolo da un lato a fenomeni in cui una amministrazione pubblica titolare di una partecipazione di minoranza sia in grado di determinare le decisioni finanziarie e gestionali strategiche della società; dall'altro a fenomeni di controllo plurisoggettivo, allorché più amministrazioni pubbliche, nessuna delle quali in grado autonomamente di integrare una delle situazioni descritte dall'art. 2359, pervengono a tale integrazione se cumulativamente considerate, perché dispongono congiuntamente della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria o comunque di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nella stessa assemblea ovvero in virtù di vincoli contrattuali.
Affinché la congiunta dominazione possa dirsi tale occorre però un procedimento di unificazione delle volontà facenti capo alle diverse componenti che a tale dominazione concorrono: più amministrazioni devono coordinarsi in modo stabile a realizzare l'instaurazione e l'esercizio di detta situazione attraverso norme di legge o statutarie o patti parasociali, in assenza delle quali non sarebbe riscontrabile alcuna stabilità.
Il Testo unico permette di ricondurre una società nel perimetro delle "società a controllo pubblico" allorché:
- una amministrazione pubblica dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria della società, ovvero dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria della società, ovvero esercita un'influenza dominante sulla società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa;
- quando in virtù di norme di legge o statutarie o di patti parasociali, per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative all'attività sociale sia richiesto anche il consenso di tale amministrazione pubblica;
- più amministrazioni pubbliche, in virtù di un coordinamento formalizzato in forza di norme di legge o statutarie o di patti parasociali, dispongono congiuntamente della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria della società, ovvero dispongono di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria della società, ovvero esercitano un'influenza dominante sulla società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa;
- quando per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative all'attività sociale sia richiesto anche il consenso unanime di tali amministrazioni pubbliche in virtù di norme di legge o statutarie o di patti parasociali.
Reti collaborazione per la governance del trasporto pubblico
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie e Invitalia hanno stipulato un protocollo di collaborazione per attivare sinergie tra l'attività dell'Osservatorio TPL del MIT e le banche dati di ReOPEN SPL. La finalità è quella di armonizzare le attività di ricerca, analisi ed elaborazione dati in materia di trasporto pubblico regionale e locale. La collaborazione si sostanzierà nello scambio di dati e informazioni e nella definizione concordata di specifici ambiti di approfondimento e analisi, che potranno toccare una serie di temi quali la mappatura dei bacini di mobilità e degli enti di governo individuati dalla Regioni, la ricognizione dei Piani della mobilità sostenibile adottati dalle amministrazioni locali, la fotografia dei lotti di affidamento dei servizi, il monitoraggio delle modalità di affidamento dei servizi e dei contratti di servizio al fine di evidenziare buone prassi o criticità operative, la verifica dei criteri di definizione dei livelli di servizio, la ricognizione dei sistemi tariffari e della loro evoluzione e dei relativi impatti sulla domanda, il monitoraggio delle partecipazioni societarie detenute dagli enti territoriali ed analisi di impatto sul sistema complessivo.
Reddito di cittadinanza/Incentivo per l'assunzione di beneficiari
L'art. 8, D.L. n. 4 del 2019 ha introdotto incentivi per i datori di lavoro che assumono, con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, i beneficiari del Reddito di cittadinanza. L'Inps ha fornito le istruzioni amministrative per la ricostruzione dell'assetto complessivo dei citati incentivi e delle relative condizioni di fruizione.
L'Istituto descrive la natura dell'esonero contributivo, i datori di lavoro beneficiari, i rapporti di lavoro incentivati, le condizioni per il diritto all'esonero contributivo, la restituzione dell'incentivo fruito, la trasferibilità del diritto di fruizione dell'incentivo, il contratto di somministrazione, la compatibilità con altre forme di incentivo all'occupazione, l'assetto e la misura dell'incentivo, il portale agevolazioni, le istruzioni operative e istruzioni contabili.
Reddito di cittadinanza
L'Inps illustra le modifiche introdotte dalla L. di conversione n. 26 del 2019 al D.L. n. 4 del 2019 e integra le indicazioni fornite con la circolare n. 43 del 20 marzo 2019. Affronta in primo luogo il tema della definizione del nucleo familiare, ricordando che l'art. 2, comma 5, D.L. n. 4 del 2019 ha integrato la normativa ISEE sulla composizione del nucleo in materia di coniugi separati o divorziati e di figli maggiorenni non conviventi, precisando che i coniugi separati o divorziati fanno parte dello stesso nucleo familiare qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione. Questi continuano a far parte dello stesso nucleo anche nell'ipotesi in cui risiedano nella stessa abitazione, ma risultino in due stati di famiglia distinti. Pertanto, affinché i coniugi separati o divorziati costituiscano due nuclei diversi, è necessario che abbiano due diverse residenze. Laddove la separazione o il divorzio siano avvenuti dopo il 1° settembre 2018, il cambio di residenza deve essere certificato da apposito verbale della polizia locale.
Si prevede inoltre che i componenti già facenti parte di un nucleo familiare come definito ai fini ISEE, o del medesimo nucleo come definito ai fini anagrafici, continuino a farne parte ai fini ISEE anche a seguito di variazioni anagrafiche, laddove continuino a risiedere nella medesima abitazione.
L'altra novità è la previsione per il richiedente il beneficio della mancata sottoposizione a misura cautelare personale. Disposizione che va letta in combinato con l'art. 3, comma 13, secondo cui nel caso in cui nel nucleo siano presenti componenti soggetti a misura cautelare o condannati, tali soggetti non incidono sulla scala di equivalenza.
A proposito di reddito, la circolare precisa che quello familiare ai fini Rdc/Pdc non coincide col valore ISR (Indicatore della Situazione Reddituale) rilevabile dall'attestazione ISEE, posto che per la determinazione del reddito familiare viene richiamato l'art. 4, comma 2, D.P.C.M. n. 159 del 2013 e non anche i commi 3 e 4.
Circa l'attestazione dei requisiti per i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, l'Inps segnala tra le modifiche più rilevanti il nuovo regime previsto dall'art. 2, commi 1-bis e 1-ter, D.L. n. 4 del 2019, che pongono loro l'obbligo di produrre una certificazione dell'autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall'autorità consolare italiana. Al fine di dare tempestiva attuazione a tale specifica disciplina, comunica che ha provveduto ad aggiornare la modulistica per la presentazione della domanda.
Viene posto in carico al beneficiario l'obbligo di comunicare all'Inps, nel termine di quindici giorni dall'evento, pena la decadenza dal beneficio, ogni variazione patrimoniale relativa ai beni immobili che comporti la perdita dei requisiti. Inoltre, la legge di conversione ha disposto che, con specifico riferimento al patrimonio mobiliare, l'eventuale variazione patrimoniale che comporti la perdita dei requisiti deve essere comunicata entro il 31 gennaio relativamente all'anno precedente, ove non già compresa nella DSU, anche a seguito di donazioni, successioni o vincite.
Lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare durante l'erogazione della prestazione è compatibile col Rdc, per cui i relativi redditi devono essere comunicati all'Inps entro trenta giorni dall'inizio dell'attività stessa per il tramite dei CAF, degli enti di patronato o direttamente accedendo con PIN dispositivo sul sito istituzionale dell'Inps. Non vanno comunicati i redditi derivanti da attività socialmente utili, tirocini formativi e di orientamento, servizio civile, contratti di prestazione occasionale e libretto di famiglia.
Reddito di cittadinanza. Istanze di rinuncia
L'Inps ha fornito specifiche indicazioni operative per la gestione delle istanze di rinuncia presentate dai beneficiari di Rdc. In particolare, l'Istituto afferma che la rinuncia potrà essere effettuata dal richiedente titolare della carta, il quale dovrà dichiarare che l'istanza di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, utilizzando lo specifico modulo allegato.
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc con decorrenza dal momento della rinuncia, per cui eventuali importi residui ancora presenti non saranno più utilizzabili. Precisa che le rinunce già presentate presso le strutture territoriali potranno essere ritenute validamente presentate laddove abbiano un contenuto analogo a quello del modello allegato. Ricorda, inoltre, che la rinuncia non comporta in alcun modo la reviviscenza del Reddito di inclusione (Rei), laddove il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Rdc.
ISEE, convenzione Inps/CAF
Col Messaggio n. 2439 del 1° luglio l'Inps ha comunicato l'adozione dello schema di convenzione con i Centri di assistenza fiscale (CAF) con cui affida loro, in via non esclusiva e a titolo oneroso, il servizio di alimentazione del sistema informativo dell'ISEE. In particolare, l'Istituto di previdenza ha concordato i seguenti servizi nei confronti dell'utenza:
a) formulazione delle domande necessarie per l'individuazione degli indicatori da calcolare;
b) assistenza al dichiarante durante la compilazione, anche in via telematica, dei moduli di DSU;
c) ricezione e verifica della completezza delle DSU;
d) controllo dell'identità dei dichiaranti e conservazione della copia dei documenti di riconoscimento;
e) controllo del codice fiscale tramite la banca di dati telematica dell'Agenzia delle entrate;
f) acquisizione di specifico mandato sottoscritto dai dichiaranti per assistenza nella compilazione, ricezione, verifica e trasmissione della DSU all'Inps, rilascio dell'attestazione ISEE, accesso alla "lista dichiarazioni";
g) acquisizione di specifica delega sottoscritta dal dichiarante in favore di un soggetto terzo a richiedere al CAF lo svolgimento di una o più delle attività sopra elencate;
h) rilascio al dichiarante o a suo delegato delle ricevute.
Quadro strategico 2019-2021
L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e ambiente (ARERA) ha presentato gli indirizzi strategici, gli obiettivi strategici e le principali linee di intervento per il periodo 2019-2021, alla luce dell'evoluzione del contesto settoriale di riferimento nazionale ed europeo. La visione strategica è ispirata dall'esigenza di garantire a tutti i cittadini servizi energetici e ambientali accessibili, anche in termini economici, efficienti ed erogati con livelli di qualità crescente e convergente nelle diverse aree del Paese. Al contempo gli stessi dovranno essere sostenibili sotto il profilo ambientale, integrati a livello europeo, allineati ai principi dell'economia circolare e contribuire alla competitività del sistema nazionale.
Il Quadro strategico si snoda su un orizzonte triennale, con una rendicontazione annuale dell'attività effettivamente svolta e delle principali ragioni degli scostamenti (es.: mutamenti nel contesto di riferimento, sopravvenienza di nuovi e prioritari impegni).
I mercati di incidenza riguardano l'energia elettrica, il gas, il telecalore, il servizio idrico integrato, il ciclo dei rifiuti.